Ast: c'e' l'accordo, niente cassa integrazione ne' licenziamenti
ADV
ADV
Ast: c'e' l'accordo, niente cassa integrazione ne' licenziamenti

Ast: c'e' l'accordo, niente cassa integrazione ne' licenziamenti

di lettura
(AGI) - Roma, 3 dic. - Fumata bianca al Ministero delloSviluppo Economico dove in mattinata e' stata trovata l'intesasullo stabilimento Ast di Terni. Tutte le parti hanno firmatol'accordo, ha annunciato il sottosegretario al Lavoro TeresaBellanova. Tra i punti principali dell'accordo, confermati i290 esuberi volontari e non ci saranno licenziamenti mentre e'stato rivisto l'integrativo aziendale. "Soddisfazione" e' stata espressa dal premier Matteo Renzima anche da tutti i soggetti interessati. Ora la parola passaall'assemblea dell'azienda e al referendum tra i lavoratori. Si conclude cosi' una vicenda aperta da 7 mesi: e' infattidallo scorso marzo che i lavoratori dell'Ast aspettano un pianoindustriale e indicazioni precise sul futuro del sito. Il tirae molla con la multinazionale tedesca ThyssenKrupp innesca iprimi malumori tra gli operai dell'acciaieria di Terni, chevennero anche ricevuti da papa Francesco in occasione dei 130anni delle acciaierie. Il Ministro dello Sviluppo Federica Guidi ha definitol'accordo come "importante" perche' "l'Ast e' strategica e hacompenetrazione eccezionale nel territorio e perche' lasiderurgia e' un settore strategico che cerchiamo di difenderein ogni modo". Anche i sindacati hanno espresso apprezzamento.Il segretario generale della Fiom Maurizio Landini ha spiegatoche l'accordo "ha cambiato radicalmente il piano" previstoinizialmente: "I punti salariali piu' importanti - ha aggiuntoLandini - sono stati mantenuti, con la maggiorazione dei turni,domenicale, premio di produzione. "I punti importantidell'accordo sono stati realizzati - ha detto - e questo e' ilfrutto della lotta dei lavoratori". Anna Maria Furlan, segretario generale della Cisl, ha cosi'commentato: "Siamo molto contenti che sia stata siglata dopotre mesi di trattative e di lotte dei lavoratori, l'intesa perla salvaguardia dell'occupazione e della produzione industrialenelle acciaierie speciali di Terni. E' un segnale positivo peril paese perche' dimostra che solo con il dialogo e lacontrattazione si possono trovare soluzioni adeguate traimprese e sindacati in un quadro di pari responsabilita' nellerelazioni industriali". Per il segretario generale della UilCarmelo Barbagallo, "l'esito fan ben sperare per il rilancionon solo delle Acciaierie di Terni, ma anche per la siderurgiadel nostro Paese. Da questo punto di vista, la proposta di unpossibile intervento pubblico sull'Ilva, gia' espressa dallaUil e, oggi, ribadita dal Presidente del Consiglio, resta lastrada maestra per dare un futuro anche allo stabilimentotarantino, una realta' strategica per l'intera economianazionale". Secondo quanto spiegato da Marco Bentivogli, segretariogenerale Fim Cisl, il nuovo accordo prevede "un piano diristrutturazione rilancio e sviluppo su 4 anni con l'obiettivodi garantire almeno un milione di tonnellate di fuso; ilmantenimento dei 2 forni; un nuovo piano di investimenti; unapolitica commerciale adeguata; la gestione delle eccedenzeattraverso la fuoriuscita esclusivamente volontaria eincentivata; la tutela dei contratti a tempo determinato edegli apprendisti". Inoltre e' previsto un nuovo contrattointegrativo che prevede "il mantenimento delle maggiorazioninotturne; il mantenimento dell'indennita' domenicale; un premioper tutti di 723 euro detassati e decontribuiti". L'accordo modifica profondamente il piano industriale del17 luglio, quando la ThyssenKrupp presento' un progettoindustriale di ridimensionamento che prevedeva la chiusura diun forno, 537 esuberi e l'azzeramento totale di tutti icontratti aziendali. (AGI).
ADV