Popolari: economisti annunciano ricorso a Consulta contro riforma
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Popolari: economisti annunciano ricorso a Consulta contro riforma

Popolari: economisti annunciano ricorso a Consulta contro riforma

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(AGI) - Milano, 18 mag. - Acque agitate sulla riforma dellePopolari imposta dal governo per decreto. Due economisti diprimo piano, Giulio Sapelli e Marco Vitale, hanno entrambipreannunciato - indipendentemente l'uno dall'altro - ladeterminazione di fare ricorso alla Corte Costituzionale.Queste intenzioni seguono quelle gia' annunciate dai movimentidei consumatori Adoc, Adusbef e Federconsumatori e,soprattutto, il ricorso depositato dalla Regione Lombardia. "Un'iniziativa che capisco e condivido perche' laLombardia, pur non essendo Regione a Statuto speciale ha tra ipropri fini istituzionali la cura della buona economiaregionale", spiega Sapelli, docente di Storia economica allaStatale di Milano. Quanto a Marco Vitale, economista d'impresa, in un discorsopubblico il 10 aprile scorso a Caltanissetta si era gia'schierato per un ricorso da parte dei soci delle popolari"spogliati per legge di prerogative giuridiche essenziali. Io,come minuscolo azionista, lo faro'". "Pur con tutti i loro limiti", osserva Sapelli, "le banchepopolari hanno mantenuto gli investimenti sul territorio. Conquesta riforma, invece, si rischia di dare a mani straniere ilcontrollo di una fetta importante del risparmio degliitaliani". Secondo l'analisi di Sapelli, che si e' schieratoapertamente contro la riforma al suo primo profilarsi, "ci sonodue profili di in costituzionalita', per non parlare delricorso al voto di fiducia. Il primo, e' la difesa delrisparmio, che in questo modo viene esposto all'alea dellavariabilita' e della volatilita' dei mercati mondiali, mentredovremmo tenerlo al riparo delle incognite peggiori, per la suanatura. Ma si mette in discussione in discussione anche ilprincipio della proprieta' privata. Se dei miei soldi vogliofare un uso cooperativo, la legge non puo' pretendere non solodi impedirmelo ma anche di costringermi a cambiarnedestinazione. Non c'e' solo un vulnus alla cooperazione maanche alla proprieta' privata". A chi chiede le ragioni di una riforma inattesa e impostacon i caratteri dell'urgenza attraverso il voto di fiducia,Sapelli risponde escludendo che sia stata una mossa ispiratadalla Bce: "Mi risulta al contrario che questa controriforma,perche' di una controriforma si tratta ha scatenato le iredella Bce, mi risulta una lettera di Draghi alla Banca d'Italiain cui lamenta di non essere stato avvisato. Ma c'e' anche daconsiderare il disappunto di Merkel e Hollande, la cui economiae' imperniata sulle banche cooperative territoriali, come purequella spagnola, con le Caixe, o quelle scandinave". La spiegazione che si da' Sapelli e' quindi diversa: "Noncredo che sia una riforma dettata dagli Stati Uniti, se e' veroche Obama ha appena inserito nel comitato Fed un esponentedelle union-banks. Piuttosto, risponde a logiche locali, forselegate all'intervento che in prospettiva si rende necessarionel Monte dei Paschi di Siena. Ma tanto piu' mi spiace che ilgoverno abbia coinvolto il risparmio nella polemica politica.Solo la Consulta puo' riparare a questo torto gravissimo".(AGI)
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