Popolari: maggioranza banche popolari per linea difesa giuridica
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Popolari: maggioranza banche popolari per linea difesa giuridica

Popolari: maggioranza banche popolari per linea difesa giuridica

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(AGI) - Milano, 4 feb. - L'autoriforma delle banche popolariandra' avanti ma non e' la "linea Maginot" cui si affidal'Associazione nazionale delle banche popolari per arginare, senon stoppare, la riforma varata dal governo Renzi. La vera armadifensiva, per la maggioranza dei banchieri popolari (nontutti) che osteggiano la riforma, sono le impugnative perincostituzionalita' sia del carattere di urgenza del decreto diriforma, preteso dal governo ma non condiviso da tutti(articolo 77 della Carta), sia del merito della disposizionefondamentale che impone la trasformazione di quegli istituti dacooperative a societa' per azioni (articolo 45). E' quantoapprende l'Agi da fonti del settore mentre la riunione deldirettivo dell'Associazione e' in corso. Il dibattito internosulle modalita' dell'autoriforma e' fatalmente passato insecondo piano dopo la pregiudiziale di incostituzionalita'presentata contro il decreto da una riunione congiunta deicapigruppo di Pdl, Sel ed M5S delle commissioni Finanze eAttivita' Produttive della Camera. Se la pregiudizialedovessere arrivare ad un esito positivo, la riforma o almeno lasua approvazione per decreto verrebbe a cadere. Le commissioniinizieranno la prossima settimana le audizioni, ascoltando trale altre fonti anche Assopopolari, ed e' probabile che icontenuti delle ipotesi di autoriforma possano emergere inquella sede. Il fronte delle popolari non e' pero' del tutto compatto.Le banche popolari non quotate nel gruppo delle dieci "big" cuiRenzi vuole imporre la trasformazione in Spa - cioe' VenetoBanca, Banca popolare di Vicenza e Banca popolare di Bari -starebbero esprimendo un'opposizione piu' morbida, mentrealcune tra le grandi popolari gia' presenti in Borsa sonoradicalmente contrarie. Negli ambienti finanziari nazionali sicontinua a reputare importante la "liberazione" delle grandibanche popolari della loro attuale natura cooperativa anche alfine di tentare un'alleanza di salvataggio tra una o piu' diesse e il Monte dei Paschi di Siena, ma non ci sono per orariscontri ufficiali da nessuna fonte. Apprensione invececircola anche negli ambienti della maggioranza di governo sullaprospettiva che le popolari quotate, una volta trasformate insocieta' per azioni, possano infallibilmente finire nel mirinodi pochi grandi gruppi finanziari internazionali in grado discalarle, trasferendone cosi' all'estero il quartier generale ela sede decisionale sull'erogazione dei crediti. L'unicaalternativa sarebbe forse un grande processo di integrazionitra le popolari, quello che peraltro l'attuale formacooperativa e il forte radicamento locale delle variegovernance ha sempre finora scoraggiato. (AGI)Mi6/Pit
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