Popolari: Associazione, con riforma 80 mld in meno di credito
ADV
ADV
Popolari: Associazione, con riforma 80 mld in meno di credito

Popolari: Associazione, con riforma 80 mld in meno di credito

di lettura
(AGI) - Milano, 27 gen. - Altro che "troppi banchieri e troppopoco credito": secondo l'Associazione tra le banche popolariitaliane lo slogan con cui il premier Matteo Renzi haillustrato la sua riforma per decreto del settore rappresental'esatto contrario degli effetti delle nuove regole, sediventassero legge. Uno studio diffuso oggi dall'Associazioneafferma che "il decreto mettera' in moto un meccanismospeculativo tale da determinare un progressivo trasferimentodella proprieta' di una parte rilevante del sistema bancarioitaliano alle grandi banche internazionali, stimabile in untotale di attivita' pari a 528 miliardi di euro, ed avra' iseguenti effetti: i crediti alla clientela scenderanno di 80miliardi di euro, di cui 25 in meno alle famiglie e 55 in menoalle imprese; inoltre, i tagli imposti ai costi del personalesaranno pari a oltre 1,5 miliardi di euro, determinando unacontrazione del numero degli occupati pari a circa 20.000unita'". Sempre secondo Assopopolari, "nell'arco di tempo che vadall'inizio della fase di credit crunch (2011) sino alla finedel 2013, le Popolari hanno aumentato i prestiti alla clienteladel 16 per cento; diversamente, le banche Spa hanno diminuitol'ammontare dei prestiti rispettivamente del 5 per cento". "Lamisura contenuta nel decreto riguardante le Popolarideterminera'", prosegue la nota Assopopolari, "in termini diPil una contrazione pari a 3 punti percentuali aggravando cosi'l'attuale situazione recessiva e quella gia' di per se'drammatica dell'occupazione". L'associazione non lesina infine una nota polemicaall'indirizzo del ministro Padoan: il responsabiledell'Economia, che ha sintetizzato il senso della riformaauspicando "meno credito bancario e piu' strumenti finanziariper aumentare la liquidita' del sistema imprenditoriale""dovrebbe sapere che proprio questo modello di intermediario e'stato all'origine della gravissima crisi finanziaria diffusasinell'economia mondiale dal 2007 e successivamente dellarecessione, con conseguenze pesantissime per l'economia reale".(AGI).
ADV