Roma - A quattro anni dal diploma, otto diplomati su 10 vivono ancora in famiglia. Il dato e' dell'indagine 2015 diffusa oggi dall'Istat sui diplomati nel 2011. La stima dei laureati di I livello che hanno conseguito il titolo nel 2011 e che nel 2015 lavorano e' pari al 72,8%; all'80,3% per i laureati di II livello a ciclo unico e all'84,5% per i laureati specialistici biennali di II livello, valori stabili rispetto all'indagine sulla coorte dei laureati nel 2007. Si riduce il gap di genere nelle quote di occupati: il divario e' maggiore nel caso dei laureati di II livello, piu' contenuto per quelli di I livello. Nel 2015, i livelli piu' elevati di occupazione (superiori al 93%) si riscontrano tra i laureati di II livello nei gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria (99,4%, 96,5% e 93,9%).
L'inserimento nel mercato del lavoro e' piu' difficile per i laureati, sia di I che di II livello, nei gruppi Letterario (lavora il 61,7% dei laureati di I livello e il 73,4% di quelli di II livello) e Geo-biologico (58,6% dei laureati di I livello e 76,5% di II livello). Critica e' anche la situazione dei laureati di I livello nel gruppo Psicologico (54,4% di occupati) e dei laureati di II livello nel gruppo Giuridico (67,6%). Fra i laureati di I livello, oltre uno su due (52,8%) lavora a tempo determinato oppure con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o di prestazione d'opera occasionale o con borse di studio/lavoro. Il lavoro "non stabile" coinvolge invece il 41,9% dei laureati di II livello (33,8% per gli uomini). L'8,4% dei lavoratori svolge piu' di un'attivita' lavorativa, comprese le attivita' di formazione professionale retribuita (tirocinio, stage, corso di formazione o aggiornamento). Considerando il complesso delle attivita' retribuite, i diplomati percepiscono entrate da lavoro per un valore mediano intorno a 850 euro mensili, al netto delle tasse. Le donne guadagnano 683 euro al mese, gli uomini 1.000 euro. Tale divario riflette le scelte di regime orario e le diverse priorita' tra i due sessi: il part-time e' molto piu' diffuso tra le donne (64,3% di donne con contratto di lavoro dipendente) che tra gli uomini (35,7%). Se le retribuzioni vengono confrontate a parita' di regime orario, le differenze di genere non risultano piu' significative. I laureati di II livello che provengono dai gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria percepiscono anche retribuzioni medie mensili piu' elevate (superiori a 1.600 euro). (AGI)