di Alessandro Galiani
Roma - Il dollaro vola e l'euro scende brevemente sotto quota 1,09 dollari, dopo l'elezione di Trump a presidente. L'apprezzamento del biglietto verde è legato alla possibilità che la futura amministrazione Trump adotti una sorta di 'scudo fiscale', che secondo gli esperti consentirebbe un rientro di capitali fino a 1.200 miliardi di dollari. Trump in realtà non vuole l'apprezzamento del dollaro ma un suo indebolimento, tuttavia nel 2005, quando gli Usa introdussero l'Homeland Investment Act, la prima legge sul rientro dei capitali, il dollaro si apprezzò del 15%. L'euro passa di mano a 1,0903, dopo aver toccato un minimo di 1,0870. Il biglietto verde vola sopra 106 sulo yen a 10694 e sale sulla sterlina a 1,2424.
Nel caso in cui il presidente eletto Donald Trump dovesse introdurre un secondo Homeland Investment Act, una nuova legge sul rientro dei capitali, così come proposto nel suo programma elettorale, le imprese Usa potrebbe riportare in patria fino a 1.200 miliardi di di dollari di capitali.
Lo sostiene l'analista di Citigroup, Steven Englander. Nell'ottobre scorso Trump ha proposto di abbassare al 10% l'aliquota sugli utili ottenuto in passato all'estero rispetto al 35% che è quello che le grandi imprese attualmente sono obbligate a pagare. Nel 2005 la Homeland Investment Act ha consentito il rientro di 300 miliardi di dollari e ha determinato un apprezzamento di circa il 15% del dollaro.