Roma - Cresce il numero di licenziamenti e cala quello quello dei contratti stabili. E' lo stato del mercato del lavoro che emerge dalle comunicazioni obbligatorie del ministero. Nel secondo trimestre del 2016 si sono registrati 221.186 licenziamenti, 15.264 in piu' rispetto allo stesso trimestre 2015 (+7,4%): 11.012 hanno riguardato gli uomini e 4.252 le donne. Dal report emerge inoltre un calo del numero di attivazioni (2.454.757) rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 12,1%, a fronte di 2.197.862 cessazioni, anch'esse in calo del 12,4%.
La riduzione degli incentivi fiscali ha determinato probabilmente un calo delle attivazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-29,4%). Diminuiscono anche i contratti di collaborazione (-25,4%) e le assunzioni a tempo determinato (-8,7%), in misura maggiore per la componente femminile (-15,2%) meno per quella maschile (-2,4%). Da sottolineare l'aumento del 26,2% dei contratti di apprendistato. La riduzione di nuove attivazioni si accompagna a una stabilizzazione dei contratti in corso. Infatti, nel secondo trimestre 2016, si registrano 84.334 trasformazioni: 62.705 da tempo determinato a tempo indeterminato e 21.629 da apprendistato a tempo indeterminato. Per i 2.454.757 contratti avviati nel trimestre in esame si contano 1.848.138 lavoratori, il 55,5% dei quali sono uomini. Rispetto al secondo trimestre del 2015 il numero dei nuovi contrattualizzati si riduce in misura pari all'8,9%, un decremento inferiore a quello registrato per i rapporti di lavoro. Scende anche il numero medio di contratti pro-capite: 1,38 nel secondo trimestre 2015 e 1,33 nel secondo 2016. Parallelamente, le stabilizzazioni hanno interessato 83.966 lavoratori. Nel trimestre analizzato si sono registrate 2.197.862 cessazioni di rapporti di lavoro, 1.094.788 hanno interessato uomini e 1.103.074 hanno riguardato donne.
Rispetto allo stesso periodo del 2015 le conclusioni contrattuali si sono ridotte di circa 312 mila unita', pari al 12,4%. La riduzione ha interessato in misura maggiore le donne per le quali il decremento in volume e' stato pari a 197.315 unita' (-15,2%), le cessazioni maschili scendono di quasi 115 mila unita' (-9,5%). Intanto sul fronte del credito Bankitalia segnale un aumento dei prestiti alle famiglie e una flessione dei finanziamenti alle imprese a luglio. Come nel mese precedente i prestiti alle famiglie sono cresciuti a luglio dell'1,4 per cento sui dodici mesi mentre quelli alle societa' non finanziarie sono diminuiti su base annua dello 0,5 per cento (-0,1 per cento a giugno). Sul fronte delle sofferenze bancarie, tenendo conto delle discontinuita' statistiche ma senza correggere per le cartolarizzazioni e le altre cessioni, il tasso di crescita sui dodici mesi e' stato pari allo 0,5 per cento (1,1 per cento a giugno). Tenendo conto, invece, delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, il tasso di crescita sui dodici mesi e' stato a luglio del 12,7 per cento come nel mese precedente. (AGI)