Roma - Chiusura contrastata per le borse europee, che migliorano un po' nel finale, grazie all'aiuto di Wall Street. A tenere bassi i listini sono le conclusioni del G20 di Shanghai, considerate poco incisive e deludenti.
Il prezzo del petrolio è in lieve rialzo e aiuta le borse. In Europa l'inflazione a febbraio torna in territorio negativo e in Cina la Pboc taglia requisiti di riserva delle banche dello 0,5%. Londra termina piatta, in rialzo dello 0,02% a 6.097,09 punti. A Milano l'indice Ftse avanza dello 0,8% a 17.623,07 punti. Francoforte perde lo 0,19% a 9.495,40 punti e Parigi guadagna lo 0,9% a 4.353,55 punti.
Piazza Affari, nonostante i guadagni di oggi, archivia anche febbraio in rosso: nel corso del mese l'indice Ftse Mib, che raggruppa i 40 maggiori titoli quotati, ha perso un altro 5,55%, che si somma al -13% di gennaio, mentre l'All Share ha ceduto il 5,35%, dopo il -12,5% dei primi trenta giorni dell'anno. In termini di capitalizzazione significa che la Borsa italiana, che nel 2015 si era distinta come una delle migliori al mondo, in due mesi ha perso più del 17% e ha mandato in fumo dall'inizio del 2016 poco meno di 100 miliardi di euro (circa 98 miliardi), di cui 70 miliardi solo nel gennaio 'nero'. Piazza Affari, che al 30 dicembre capitalizzava piu' di 570 miliardi di euro, a fine febbraio 'vale' quindi intorno a 470 miliardi di euro. I minimi dell'anno sono stati toccati nella seduta dell'11 febbraio, quando entrambi i principali indici sono scesi ai livelli dell'estate del 2013 (il Ftse Mib per la prima volta da quasi tre anni aveva chiuso al di sotto della soglia dei 16 mila punti)
Oltreoceano, Wall Street è prudente, poco mossa e in leggero rialzo. Il prezzo del petrolio aiuta Wall Street. L'indice Dow Jones sale dello 0,03%, lo S%&P dello 0,08% e il Nasdaq dello 0,27%.
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude a 131 punti, contro i 133 punti dell'apertura. Il rendimento e' all'1,42%. Il differenziale tra Bonos e Bund e' di 142 punti, con un tasso dell'1,53%.
L'euro chiude sotto quota 1,09 dollari, mentre il biglietto verde e lo yen risalgono. Pesano i dati sull'inflazione dell'Eurozona, tornata in territorio negativo. La moneta europea passa di mano a 1,0867 dollari e 122,57 yen. Dollaro/yen a 112.84. (AGI)