Roma - Bene l'attività di esplorazione, positiva la riorganizzazione della governance, ben eseguita la cessione di una quota di Saipem al Fondo strategico italiano. Sono questi i giudizi principali contenuti nella Relazione della Corte dei Conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Eni per l'esercizio 2014.
La magistratura contabile non manca di ricordare che "la gestione di Eni, nel 2014, ha risentito degli effetti di uno scenario caratterizzato dal trend negativo dei prezzi degli idrocarburi, trend che si è confermato, rafforzandosi, nel 2015 ed è tuttora in corso". In questo quadro, si rileva, "il nuovo management ha avviato una riorganizzazione del gruppo, privilegiando una maggiore integrazione dei business, in luogo del precedente modello divisionale, e puntando ad una struttura organizzativa integrata e tesa alle priorità del core business, con contestuale centralizzazione dei servizi tecnici. Nel sistema di Governance, articolato secondo il modello tradizionale, tra gli elementi di rilievo è l'attribuzione al Presidente di un ruolo di maggior risalto nei controlli interni, con la intestazione al medesimo della titolarità della proposta di nomina del Direttore della funzione Internal Audit e la gestione del relativo rapporto per conto del Consiglio".
Sotto il profilo dei conti, sottolinea ancora la Corte, "le variazioni sono dovute principalmente alla cennata flessione del prezzo degli idrocarburi che ha ridotto i ricavi del settore Exploration & Production. Il minore risultato dell'upstream è stato in parte compensato dalla migliorata performance dei settori mid-downstream".
A permanere sono "i favorevoli risultati dell'attività di esplorazione, ricerca e sviluppo e gli accordi commerciali con Stati esteri di cui si è dato atto nel referto (tra gli altri, in Mozambico, Regno Unito, Norvegia e Congo). In tale contesto", sottolinea la magistratura contabile, "importante è la scoperta di Zohr, nell'offshore profondo egiziano, che rappresenta il più grande ritrovamento di sempre in Egitto e nel mar Mediterraneo e può diventare uno dei maggiori giacimenti di gas a livello mondiale".
Infine, la Corte dei Conti si sofferma sul tema delle dimissioni, promuovendo il modo con cui è stata gestita la vendita di una quota di Saipem. "Le scelte strategiche del management, nell'assolvimento del mandato assembleare e nell'autonomia decisionale che gli compete", sostiene la Corte dei Conti, "dovranno tendere a un equilibrato contemperamento dei vari, differenziati interessi sottostanti, come avvenuto in occasione della recente scelta di Eni spa di cedere quota parte del capitale di Saipem a favore del Fondo strategico italiano". (AGI)