Welfare: Censis, in crisi quello familiare, spesa sanitaria -5, 7%
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Welfare: Censis, in crisi quello familiare, spesa sanitaria -5, 7%

Welfare: Censis, in crisi quello familiare, spesa sanitaria -5, 7%

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(AGI) - Roma, 9 lug. - Frena la spesa privata per sanita' eassistenza: welfare familiare in crisi. L'allarme e' contenutonel Rapporto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuovepolitiche sociali" di Censis e Unipol, secondo cui nell'ultimoanno la spesa sanitaria privata e' scesa del 5,7%: il valorepro-capite si e' ridotto da 491 a 458 euro all'anno. Lefamiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a6,9 milioni di prestazioni mediche private e per la prima voltae' diminuito anche il numero delle badanti che lavorano nellecase degli anziani bisognosi: 4mila in meno. Secondo lo studio, sono i segnali di una inversione ditendenza rispetto a un fenomeno consolidato nel lungo periodoper cui le risorse familiari hanno compensato una offerta delwelfare pubblico che si restringeva. Oggi anche il welfareprivato familiare comincia a mostrare segni di cedimento. Trail 2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica e' rimastapraticamente invariata (+0,6% in termini reali) a causa dellastretta sui conti pubblici. E' aumentata, al contrario, laspesa di tasca propria delle famiglie (out of pocket): +9,2%tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi pero' del 5,7% nel 2013a 26,9 miliardi di euro. E anche il numero dei collaboratoridomestici per attivita' di cura e assistenza (963mila persone)ha registrato una flessione nell'ultimo anno (-0,4% nel 2013),dopo un periodo di crescita costante (+4,2% tra il 2012 e il2013). LA DOMANDA CRESCENTE DI CURA E DI ASSISTENZA: Il Censisstima che 4,1 milioni di persone in Italia sono attualmenteportatrici di disabilita' (il 6,7% della popolazione), nel 2020diventeranno 4,8 milioni, per arrivare a 6,7 milioni nel 2040.La spesa totale per le disabilita' ha registrato un forteincremento, superiore al 20% in termini reali tra il 2003 e il2011, passando da 21,2 miliardi di euro a quasi 26 miliardi. IL WELFARE PUBBLICO SI E' RISTRETTO: L'allungamentodell'aspettativa di vita, il marcato invecchiamento dellapopolazione, le previsioni di incremento delle disabilita' edel numero delle persone non autosufficienti prefiguranobisogni crescenti di protezione sociale. Negli anni a venirel'incremento della domanda di sanita' e di assistenzaproseguira' a ritmi serrati. INTEGRARE GLI STRUMENTI DI WELFARE PUBBLICI E PRIVATI: Lavia dell'integrazione e' un'opportunita' per soddisfare unadomanda che la sola offerta pubblica non e' piu' in grado dicoprire. L'Italia resta una delle poche economie avanzate incui la spesa sanitaria out of pocket intermediata, ovverogestita attraverso assicurazioni integrative o strumentisimili, si ferma a una quota molto bassa: appena il 13,4% deltotale della spesa sanitaria privata a fronte del 43% dellaGermania, del 65,8% della Francia, del 76,1% degli Stati Uniti. LA "WHITE ECONOMY", VOLANO PER LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE:Da una integrazione degli strumenti di welfare pubblici con ilmercato sociale privato, puntando a valorizzare l'economiadella salute, dell'assistenza e del benessere delle persone (la"white economy"), puo' scaturire una vera rivoluzioneproduttiva e occupazionale. (AGI).
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