Il Papa domani a Cuba per ringraziare e sostenere i poveri
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Il Papa domani a Cuba per ringraziare e sostenere i poveri

Il Papa domani a Cuba per ringraziare e sostenere i poveri

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(AGI) - CdV, 18 set. - Papa Francesco - che domani pomeriggiosara' accolto all'aeroporto dell'Avana dal presidente RaulCastro e domenica celebrera' una grande messa in plaza de laRevolucion, dove campeggia un immenso ritratto di Che Guevara,una figura che non puo' lasciare indifferente nessuno checonosca le sofferenze dei poveri in America Latina - inizia ilsuo decimo viaggio apostolico con un sentimento particolare:quello della gratitudine. Lui che con la sua azione diplomaticaha consentito di sbloccare i rapporti tra Cuba e gli StatiUniti, premessa per un indispensabile progresso sociale deisuoi abitanti, vuole dire grazie ai cubani, soprattutto aquelli piu' poveri. "Mi fa molto bene e mi aiuta molto - spiegain un videomessaggio diffuso dai canali della Tv statale a retiunificate e dalla Radio Vaticana - pensare alla vostra fedelta'al Signore e al coraggio con cui affrontate le difficolta' diogni giorno, all'amore con cui vi aiutate e sostenete nelcammino della vita. Grazie per questa testimonianza cosi'preziosa". "Vengo a Cuba - afferma il Papa - come missionariodella misericordia" e "della tenerezza di Dio" e perincoraggiarvi "ad essere missionari dell'amore infinito diDio". Quindi lancia la sua esortazione: "Che a nessuno manchila testimonianza della nostra fede, del nostro amore. Che tuttoil mondo sappia che Dio perdona sempre, che Dio e' sempreaccanto a noi, che Dio ci ama". "Cio' che voglio dire - continua Francesco - e' moltosemplice, ma importante e necessario: Gesu' vi ama moltissimo,Gesu' vi ama sul serio. Egli vi porta sempre nel suo cuore, Luisa meglio di chiunque altro cio' che e' necessario a ognuno,cio' cui aspira, qual e' il suo desiderio piu' profondo, comee' il nostro cuore". E "quando non ci comportiamo come siaspetta, sempre ci resta accanto, pronto ad accoglierci, aconfortarci, a darci una nuova speranza, una nuovapossibilita', una nuova vita", perche' "non ci abbandona mai". Bergoglio si rivolge infine ai fedeli cubani che si stannopreparando a questa visita con la preghiera: "Abbiamo bisognodi pregare questo contatto con Gesu' e Maria". La preghierasemplice che stanno ripetendo molte volte al giorno e' quellaimparata sin da piccoli: "Sacro Cuore di Gesu' rendi il miocuore simile al tuo". "E' bello - dice il Papa - avere un cuorecome quello di Gesu' per saper amare come Lui, perdonare, daresperanza, accompagnare". E alla fine del videomessaggio il Papaaffida il viaggio e tutti i cubani alla Vergine della Carita'del Cobre, Patrona di Cuba. "Mi rechero' al Santuario che lavenera - conclude - come un bambino che desidera arrivare allacasa della madre". "Mi pare normale - commenta il segretario diStato Pietro Parolin in un'intervista al Centro TelevisivoVaticano - che il Papa visiti un santuario mariano e unsantuario mariano come quello della Caridad del Cobre di Cuba,perche' la devozione mariana e' una delle caratteristichefondamentali della religiosita' e della fede cattolica delpopolo latino-americano e poi perche' la Virgen de La Caridaddel Cobre ha sempre accompagnato la storia dei cubani, in tuttii suoi momenti, di gioie e di dolori, di lotte, di sofferenze edi progressi, quindi e' un po' il simbolo della sua storia, ilsimbolo della stessa popolazione, quindi il Papa, andando alsantuario incontrera' un po' il cuore di questa isola e diquesto popolo". Ai microfoni del CTV, Parolin formulal'auspicio che la normalizzazione con gli Usa, con laconseguente rimozione dell'embargo e con la chiusura delcarcere militare di Guantanamo, "possa portare anche unamaggiore apertura dal punto di vista della liberta' e deidiritti umani, un fiorire di questi aspetti fondamentali per lavita delle persone e dei popoli". E anticipa che "il Papatrattera' come uno dei temi piu' importanti della sua visitaproprio quello della migrazione". "E' una preoccupazionecostante del Papa - osserva - l'emergenza che ci troviamo avivere in questi giorni. Sappiamo quanti sono i suoiinterventi, direi quasi quotidiani, su questo tema. E nellostesso tempo si trova a rivolgersi ad un Paese che ha una lungastoria di immigrazione e nello stesso tempo anche una lungastoria di apertura, di accoglienza e di integrazione dellevarie ondate di immigrati che sono arrivati. Mi pare che tuttoquesto puo' costituire davvero una base, un patrimonio socialee culturale a partire dal quale affrontare anche le sfideodierne della migrazione e risolvere i casi che sonodolorosamente aperti". Un interessante retroscena della visitae' stato intanto rivelato sull'Osservatore Romano dal cardinaledell'Avana Jaime Ortega y Alamino, che ha la fortuna di esserel'unico arcivescovo che avra' ricevuto nella stessa sede trePapi (Giovanni Paolo II nel 1998 e Benedetto XVI nel 2012:"durante il Concistoro straordinario dello scorso febbraio,dopo il mio saluto a Papa Francesco e prima dell'inizio dellasessione d'apertura, il Pontefice - scrive il cardinale cubano- mi ha detto: 'Mi sta venendo un'idea: venire a Cuba'. Io gliho manifestato il mio entusiasmo al riguardo e ho suggeritod'inserirla nel viaggio che avrebbe dovuto compiere a luglio inAmerica latina per visitare Ecuador, Bolivia e Paraguay. IlPapa si e' mostrato perplesso perche' Cuba era lontanadall'itinerario previsto e perche' erano gia' diversi i Paesiinseriti in un solo percorso, che era gia' troppo lungo. Hapero' aggiunto: 'vedremo'". Ma poi "ella sessione del secondogiorno, nel pomeriggio, Papa Francesco mi ha fatto cenno diavvicinarmi al suo tavolo e mi ha detto sorridente: 'Ho presola decisione di venire a Cuba e ho gia' messo in moto monsignorAngelo Becciu. Cuba sara' unita al viaggio negli Stati Uniti disettembre'. Gli ho risposto: 'Santita', torno a Cuba con unagrande gioia!' e l'ho ringraziato profondamente commosso. Dopoquelle parole pronunciate da Papa Francesco, piene di affettopastorale per la nostra Chiesa, ancora piu' grande e' stata lamia emozione quando l'ho sentito dire: 'E' il minimo che possofare per voi'". (AGI).
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