Sapevate che senza il muschio non ci sarebbe aria respirabile sulla Terra?

Grazie a questi organismi 400 milioni di anni fa l'ossigeno e l'anidride carbonica iniziarono a raggiungere livelli compatibili con la vita animale. Dal Guardian

Sapevate che senza il muschio non ci sarebbe aria respirabile sulla Terra?

Il muschio ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita della vita sulla Terra come la conosciamo oggi. Un ruolo - scrive il Guardian - scoperto grazie allo studio e all’analisi di antiche tracce geologiche, di fossili e spore. Secondo gli scienziati, è suo il merito della prima aria fresca e pulita sulla Terra. "È strano pensare - racconta Tim Lenton, professore di scienze del cambiamento climatico e del sistema terrestre all'Università di Exeter - che senza l'evoluzione del muschio, nessuno di noi sarebbe qui oggi”.

Un miracolo accaduto 400 milioni di anni fa

Tutto è accaduto più di 400 milioni di anni fa e nessuno può testimoniarlo, ma grazie alla tecnologia è stato possibile recuperare delle tracce da rocce, fossili marini e spore conservatesi in antichi sedimenti. All’origine di tutto c’è un muschio primitivo a bassa crescita che ha stimolato la produzione di anidride carbonica nell’aria, ha preparato il suolo per la crescita delle prime piante vascolari e in circa 40 milioni di anni ha aumentato l’ossigeno nell’atmosfera portandolo ai livelli che conosciamo oggi. La storia viene raccontata da un gruppo di scienziati nel Proceedings of the National Academy of Sciences. "È molto difficile ottenere testimonianze dirette di ciò che è successo milioni di anni fa, anche perché la maggior parte delle tracce si trova nei sedimenti oceanici", ha dichiarato ancora il professor Lenton.

Sapevate che senza il muschio non ci sarebbe aria respirabile sulla Terra?

L’inizio del raffreddamento globale

Circa 445 milioni di anni fa le terre emerse erano un unico grande continente chiamato Pangea e quasi tutte le forme di vita erano in mare. Non c’era stata ancora l’evoluzione dei pesci. Fu in quel periodo che le prime piante si aggrapparono alle terre emerse e per crescere hanno iniziato a nutrirsi di ioni di calcio e magnesio estratti dalle rocce, in un processo che ha rimosso sempre più anidride carbonica dall’atmosfera, portando così a una diminuzione dell'effetto serra e di conseguenza ad un raffreddamento globale di circa cinque gradi Celsius. I muschi, attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana,  hanno cominciato così a rilasciare ossigeno nell’aria fino ad arrivare a quello presente oggi. "Questo studio dimostra i potenti effetti delle piante sul nostro clima", ha osservato Tim Lenton. "Tuttavia, benché le piante continuino anche oggi la loro opera di raffreddamento del clima della Terra attraverso la riduzione dei livelli di carbonio atmosferico, non possono tenere il passo con la velocità dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo. In realtà, ci vorrebbero milioni di anni perché le piante possano riuscire a eliminare le emissioni di carbonio dall'atmosfera corrente".

10 mila specie che non temono i climi estremi

Per assorbire acqua e sali minerali più facilmente, i muschi - dei quali si contano 10 mila specie diverse - preferiscono i luoghi molto umidi: le zone più ombrose dei boschi, la superficie di rocce e tronchi, ma anche tetti di case e vecchi muri posti in prossimità di corsi d’acqua. A volte crescono solo sulla parte del tronco di un albero esposta a nord e quindi meno esposta al Sole. Sono piante capaci di sopportare condizioni ambientali particolarmente difficili, come il freddo intenso e periodi di siccità: in questi casi, i muschi entrano in una ‘fase di riposo’ e sembrano disseccarsi,in attesa di tempi migliori. Ma appena l’umidità e la temperatura ritornano favorevoli, ecco che ritornano morbidi e di un bel verde brillante. Così facendo, riescono a vivere in montagna a quote molto elevate e in zone dove le piante vascolari non potrebbero sopravvivere.



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