La Scala punta sul tricolore, italiane 9 opere su 15 

Si inizia con Madama Butterfly. E dopo 12 anni, gran ritorno del maestro Muti

La Scala punta sul tricolore, italiane 9 opere su 15 
Romeo e Giulietta (ph Brescia e Amisano) 

Milano - La nuova stagione del teatro alla Scala di Milano 2016/2017 porta l'impronta di Riccardo Chailly, dal 1 gennaio 2017 direttore musicale: molti titoli del repertorio italiano con opere che hanno avuto al Piermarini la prima rappresentazione assoluta. Ma anche una originale collaborazione con il regista Gabriele Salvatores, premio oscar per Mediterraneo nel '91, che debutta al Piermarini con la Gazza Ladra di Rossini.

Il sipario il prossimo 7 dicembre si alzera' sulla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, nella versione che manca alla Scala dal suo debutto, nel 1904. In cartellone, in tutto 15 opere, di cui nove italiane, e questa e' una scelta che, annuncia il sovrintendente Alexander Pereira, sara' mantenuta anche per il futuro. Di Puccini, oltre a Madama Butterfly, c'e' anche La Boheme di Franzo Zeffirelli. Quattro opere di Giuseppe Verdi (Don Carlo, Falstaff, La Traviata, e Nabucco), una di Gaetano Donizetti (Anna Bolena), una di Giacomo Rossini (La Gazza Ladra) e il gran finale con una Prima mondiale, affidata a Salvatore Sciarrino che chiude la stagione con "Ti vedo, ti sento, mi perdo", opera ispirata alla tragica vita di Alessandro Stradella.

FOTO - Scala, nuova stagione all'insegna del tricolore

Una sorpresa arriva dalla stagione sinfonica, che segna il ritorno dopo 12 anni, di Riccardo Muti. L'ultima volta che sali' sul palco era il 2005 per il concerto con i Wiener Philharmoniker. "Siamo felici di riaccogliere alla Scala Riccardo Muti che, con due concerti con la Chicago Symphony, torna a dirigere nel Teatro di cui e' stato Direttore Musicale per 19 anni" ha detto Pereira, spiegando che Muti avrebe preferito tornare con l'Orchestra della Scala ma questo per adesso non era fattibile.

"Riccardo tempo fa ha dichiarato, quando ha dato il frac di Toscanini al Conservatorio, che non sarebbe tornato solo per un concerto - ricorda il sovrintendente -. Io sapevo che era una frase positiva. Voglio che Riccardo Muti abbia una casa qui a Milano nella Scala". Se questo significa che tornera' a dirigere un'opera "e' presto per dirlo, ma spero che le cose si sviluppino" aggiunge. D'altra parte l'aveva detto anche Riccardo Chailly fin dal suo insediamento: "tutti i grandi direttori che hanno fatto la storia della Scala devono tornare".

Ma veniamo al programma, dopo la Madama Butterfly, con la regia di Alvis Hermanis, memorabile per l'originalita' di Die Soldate, andra' in scena Don Carlo nella versione in cinque atti che manca dalla Scala dall'edizione diretta da Claudio Abbado 40 anni fa. Dirige Myung-Whun Chung, verdiano autorevole, con la regia del grande Peter Stein. Subito dopo e' la volte di Zubin Mehta che dirige Falstaff nell'allestimento di Damiano Michieletto ambientato a Casa Verdi: una produzione decisamente milanese con Ambrogio Maestri nel ruolo in cui ormai e' identificato.

Nel mese di marzo La traviata nell'allestimento firmato da Liliana Cavani nel 1990 con una protagonista d'eccezione, Anna Netrebko. Sara' anche la prima direzione verdiana alla Scala di Nello Santi, depositario e custode della piu' autentica tradizione del melodramma italiano: a lui in ottobre sara' affidata anche la ripresa di Nabucco nello spettacolo di Daniele Abbado.

Con Die Meistersinger von Nurnberg di Wagner si apre un viaggio nella cultura musicale del Romanticismo tedesco che attraversa la Stagione con altri due titoli: Hansel und Gretel e Der Freischutz. La regia e' di Harry Kupfer, un artista che ha fatto la storia del teatro tedesco, e sul podio sale Daniele Gatti. E visto che, come osserva Pereira, si doveva "riempire il vuoto sul Belcanto italiano in teatro", si e' deciso di portare in scena ad aprile Anna Bolena. La protagonista e' una promessa dell'Accademia, Federica Lombardi. La direzione di Bruno Campanella.

Poi uno dei capolavori della maturita' di Rossini, La Gazza Ladra, che torna con un grande esperto rossiniano come Riccardo Chailly. E vede il debutto alla Scala del regista Premio Oscar Gabriele Salvatores con un cast che annovera 12 protagonisti. "Seguo da anni Salvatores - spiega Chailly - e so quanto ama Rossini. Il suo cinema ha un ritmo molto musicale e un senso del timing che ritrovo molto parlando delle mie aspettative. Il suo debutto alla Scala rappresenta un momento di ricerca importante per questo teatro".

Ritorna Robert Carsen con il suo famoso Don Giovanni. Il baritono sara' Thomas Hampson. La direzione di Paavo Jarvi. La ripresa della storica Boheme di Franco Zeffirelli e' invece l'occasione per il debutto alla Scala di una delle rivelazioni degli ultimi anni, il soprano Sonya Yoncheva. Il ventennale della scomparsa di Giorgio Strehler sara' celebrato riproponendo uno dei suoi spettacoli piu' magici, Die Entfuhrung aus dem Serail, con la direzione di colui che lo tenne a battesimo a Salisburgo nel 1965: Zubin Mehta.

Uno dei programmi piu' preziosi in cui e' impegnata l'Orchestra e' la formazione di un complesso su strumenti storici: un nuovo passo su questo percorso e' il Tamerlano di Handel che porta per la prima volta alla Scala uno dei migliori registi italiani, Davide Livermore, e cantanti straordinari come Plácido Domingo. Un altro importante appuntamento con la regia e' Der Freischutz, messo in scena da Matthias Hartmann, che e' stato direttore del Burgtheater di Vienna, e diretto da Myung-Whun Chung.

Nel programma scaligero anche stavolta si pensa ai piu' piccoli. Alla ripresa de La Cenerentola per i bambini si aggiungono Il ratto dal serraglio di Mozart, in lingua italiana. "La capacita' di aprirsi all'intera citta' con le opere per i bambini, le anteprime, agevolazioni per gli anziani, lo spettacolo in piazza del Duomo - osserva il sindaco Giuliano Pisapia, alla sua ultima presentazione come presidente del Teatro - significa che la Scala e' diventata davvero non di pochi, ma per tutti e di tutti". (AGI)