R oma - Giuseppe Tornatore compie sessant'anni. Agi ha chiesto alla sorella Daniela di scrivergli una lettera aperta.
"I sessant'anni di Tornatore, praticamente un evento", si apre la missiva al fratello, "e giù con le rassegne, le celebrazioni, gli omaggi. I palinsesti televisivi lo annunciano da settimane, le redazioni dei giornali lo hanno messo in agenda da tempo, a ricordare che bisogna farci un pezzo. Giusto, giustissimo. Sessant'anni sono un traguardo importante e tu sei un grande regista italiano, è bello che ti festeggino. C'e' solo un piccolo problema: non e' vero niente. Cioé, non è vero che compi sessant'anni. Ci sono cascati tutti, questa è la verita'. Loro non sanno che tu in realtà di anni ne compi soltanto trenta, esattamente la metà. E a quest'età non ci sono ancora grossi bilanci da fare, la vita ce l'hai tutta davanti.
Oggi è solo il tuo compleanno, suvvia. Un compleanno come un altro". "Piuttosto sbrigati ad arrivare, stasera", prosegue la missiva, "mamma ha già apparecchiato la tavola delle grandi occasioni - e sono solo le 11 del mattino - dice che si porta avanti con il lavoro. Poi starà tutto il giorno a cucinare, lo sai com'è: lei prepara un menu per te e uno per gli altri. A proposito, ci saremo tutti. Pure i nonni. Però non porteranno la torta, così abbiamo deciso. Tu detesti spegnere le candeline - se è per questo detesti anche festeggiare i tuoi compleanni - quindi al suo posto ci sarà una montagna di gelato. A te piace di più e a noi, in fondo, pure. Sì, lo so a cosa stai pensando. Stai tranquillo, a tavola saremo più di tredici. Promesso". "Papà non vede l'ora, vuole sapere tutto del tuo nuovo progetto, di com'è andata quella riunione importante e se quel film si farà o no.
Neanche dovessi vincere il premio Oscar", scrive ancora Daniela Tornatore, "per cui, conoscendovi, se riesci ad arrivare un po' prima, sarebbe meglio. Ti abbiamo fatto un regalo, ti piacerà. Poi brinderemo, a te e alla nostra salute, guardandoci bene negli occhi. Solo cosi' - dicono - funziona davvero. Faremo un bel gioco, tutti insieme. Che quella è la vera festa, essere tutti insieme. Non capita più tanto facilmente. E lasceremo che mamma ci racconti, per l'ennesima volta, com'è stato quel giorno che sei nato. Di quanto caldo sentiva, in preda alle doglie, dentro a quel cappotto di fine maggio. Cercando complicità nello sguardo di papà. E lui non la deluderà. Fantasticheremo sul nostro futuro, su quel che sarà, su dove arriverai e dove arriveremo. Chissà. Ci diranno che il meglio deve ancora venire. E il meglio verrà. E sarai ancora giovane e io più di te. Ma adesso è ancora presto, ne riparliamo quando avrai sessant'anni". "Tu sbrigati ad arrivare, stasera", conclude Daniela, "ti stiamo aspettando. Buon compleanno, maestro. Buon compleanno, amore". (AGI)