Vaticano, settimana cruciale per la Riforma della Curia
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Vaticano, settimana cruciale per la Riforma della Curia

Vaticano, settimana cruciale per la Riforma della Curia

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(AGI) - CdV, 30 giu. - Inizia domani la quinta sessione delConsiglio degli otto cardinali per la Riforma della Curia ePapa Francesco si aspetta che finalmente si stabilizzi ilquadro della nuova suddivisione delle competenze tra idicasteri. Resta ferma la volonta' di diminuirne il numero, macerto non si puo' sacrificare l'attenzione ai temi piu'emergenti (come la pastorale familiare e l'aiuto ai migranti)all'economicita' e all'efficienza della gestione. E' dunque unbel rompicapo quello che attende dall'uno al 4 luglio icardinali scelti da Francesco in rappresentanza dei Continenti.Sembra che gli accorpamenti andranno nella direzione di pochisuperdicasteri all'interno dei quali i diversi temi sarannoaffidati a uffici, senza che vada perduta la cura che si deveai diversi aspetti della pastorale. Il modello - gia' sperimentato in questi mesi - e' quellodella Segreteria Economica, che fin dal nome si colloca allivello piu' autorevole, quello della Segreteria di Stato. Ilsuperdicastero affidato a George Pell e Alfred Xuereb stagradualmente assorbendo tutte le funzioni gestionali e dicontrollo in precedenza divise tra Prefettura degli AffariEconomici (che era una sorta di Corte dei Conti, e dovrebbeessere abolita), l'Apsa (cui facevano capo tutti gli aspettiamministrativi e gestionali della Santa Sede, compresi icontratti del personale, che restera' ora solo come Bancacentrale), il Governatorato (che e' un po' il municipio dellaCitta' del Vaticano, con tanto di aziende per l'acqua,l'elettricita' e i telefoni, e perde gran parte delle attualicompetenze) ma anche la Segreteria di Stato (che potra' cosi'concentrarsi sui due aspetti costitutivi, la collaborazionediretta alle attivita' del Santo Padre esplicata dalla primasezione, e i rapporti con gli Stati, competenza della secondasezione) e il dicastero per l'Evangelizzazione dei popoli (ilcui ingente patrimonio, che serve a finanziare le missioni,sara' gestito ora dal nuovo organismo anziche' direttamente). L'ipotesi e' che si creino dunque nuove segreterie perassorbire, pur rispettandone la specificita', gli attualidicasteri. Dottrina della fede e culto divino ad esempio hannoevidentemente un terreno comune, cosi' come i pontificiconsigli per i laici, la famiglia e la pastorale dei migranti.Affini sono evidentemente i tre segretariati nati dal Concilio(oggi Pontifici Consigli per il dialogo interreligioso,l'unita' dei cristiani e la cultura). Anche in tema dicomunicazione si ipotizza un organismo centrale da cuidipenderebbero poi la Sala Stampa, il Centro Televisivo e laRadio Vaticana e dal punto di vista amministrativo anchel'Osservatore Romano e la Libreria Editrice. Vi confluirebberoinoltre alcune competenze attuali della Segreteria di Stato eil Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, ma anchela Filmoteca vaticana e la Tipografia Poliglotta. Analogamentepotrebbero essere accorpati Educazione Cattolica e Clero(competente sui seminari), Evangelizzazione dei popoli e NuovaEvangelizzazione. Infine - ma sembra un po' fantascienza - la Segreteria delSinodo potrebbe "sposare" la Congregazione per i vescovi (tral'altro l'attuale segretario del Sinodo, Lorenzo Baldisseri,considerato molto vicino a Papa Francesco, con Ratzinger era ilnumero 2 del dicastero che segue l'iter per le nomineepiscopali). Analogamente il Pontificio Consiglio perl'interpretazione dei testi legislativi (una sorta di CorteCostituzionale della Chiesa) potrebbe integrarsi con ilTribunale della Segnatura (che e' la Cassazione). L'intera operazione sarebbe forse facilitata da un"moderator curiae", figura che esiste gia' in molte diocesi.(AGI) .
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