Vaccini: etica, formazione e investimenti, il Piano in 10 punti
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Vaccini: etica, formazione e investimenti, il Piano in 10 punti

Vaccini: etica, formazione e investimenti, il Piano in 10 punti

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(AGI) - Roma, 16 ott. - Etica, formazione, sicurezza ma ancheinvestimenti. Sono 10 i punti "per il futuro delle vaccinazioniin Italia" stilati dal Piano Nazionale per la prevenzionevaccinale, il cui testo, in possesso dell'AGI, e' al vaglio diministero della Salute e Regioni. Ecco i 10 punti:1. SICUREZZAI vaccini sono una delle tecnologie biomediche piu' sicure,perche' vengono sperimentati e testati prima, durante e dopo laloro introduzione nella pratica clinica. La loro scoperta e il loro impiego hanno contribuito aproteggere milioni di persone in tutto il mondo. 2. EFFICACIAI vaccini consentono di preservare la salute delle personestimolando un'efficace protezione contro numerose malattie,evitando sintomi ed effetti dannosi, alcuni potenzialmentemortali. 3. EFFICIENZAI vaccini sono tra le tecnologie piu' efficienti per ilrapporto favorevole tra il loro costo e quelli degli effettisia diretti che indiretti delle malattie evitate. 4. ORGANIZZAZIONEI programmi di vaccinazione devono essere oggetto di attentaprogrammazione, organizzazione e gestione da parte dellestrutture sanitarie. Devono essere altresi' monitoratiattraverso l'istituzione di un'anagrafe vaccinale che alimentiil relativo sistema informativo e di sorveglianza. Ogni individuo e' tenuto a vaccinarsi in accordo allestrategie condivise a livello nazionale al fine di contribuireal mantenimento della propria salute ed alla riduzione dellacircolazione delle malattie infettive e del carico di malattiaa queste associato. La vaccinazione e' particolarmenteraccomandata per il personale sanitario e tutti coloro cheabbiano una funzione di pubblica utilita' o svolgano attivita'a contatto con altri individui, al fine di assicurare lamassima protezione nei confronti delle fasce di popolazionepiu' fragili (pazienti, bambini, anziani). 5. ETICAOgni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge aqualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio SanitarioNazionale, e' eticamente obbligato ad informare, consigliare epromuovere le vaccinazioni in accordo alle piu' aggiornateevidenze scientifiche e alle strategie condivise a livellonazionale. La diffusione di informazioni non basate su provescientifiche da parte di operatori sanitari e' moralmentedeprecabile, costituisce grave infrazione alla deontologiaprofessionale oltreche' essere contrattualmente e legalmenteperseguibile. 6. FORMAZIONEIl personale sanitario e gli studenti in medicina e delleprofessioni sanitarie devono essere formati e aggiornatirelativamente alla vaccinologia e alle strategie vaccinali inessere sulla base delle migliori evidenze condivise dallacomunita' scientifica, pertanto appositi corsi destinati allavaccinologia devono essere all'interno dei corsi universitari ela vaccinologia va inserita fra gli obiettivi formativi dellaformazione continua per tutta l'area sanitaria. 7. INFORMAZIONEI Servizi Sanitari sono ovunque chiamati a informare icittadini e a proporre attivamente strategie vaccinali che,tenendo in considerazione l'epidemiologia, la storia naturaledelle malattie e i fattori di rischio della popolazione,impattino significativamente su patologie gravose per la salutee la sicurezza dei singoli cittadini e della popolazione inconsiderazione della loro gravita', onerosita' e contagiosita'. 8. INVESTIMENTOIn considerazione del loro valore, alle vaccinazioni sonodedicate risorse economiche e organizzative stabili,programmate attraverso un'attenta e periodica pianificazionenazionale che identifichi le vaccinazioni prioritarie dainserire nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale che e' unLivello Essenziale di Assistenza. Le decisioni sulle priorita' vaccinali devono nascere davalutazioni di Health Tecnology Assessment condotte a livellonazionale, in grado di offrire dimostrazione epidemiologica diefficacia, utilita' e sicurezza, nonche' possibilita' diottenere i risultati previsti9. VALUTAZIONEL'impatto di un intervento vaccinale in termini di salute diuna popolazione deve essere periodicamente valutato, anche dastudi indipendenti, con la collaborazione dell'IstitutoSuperiore di Sanita' e delle Societa' Scientifiche. 10. FUTUROAl fine di incrementare continuamente le conoscenze sullasicurezza, efficacia, utilita' ed equita' di accesso in meritoalle vaccinazioni ed orientare conseguentemente le strategievaccinali, deve essere favorita, con la collaborazione dellemassime Istituzioni Nazionali e delle Societa' Scientifiche, laricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini. "Vaccinare deve essere un obbligo dell'operatore sanitarioche, lavorando per il Sistema sanitario nazionale, deve seguirele raccomandazioni internazionali sulle vaccinazioni". Lo hadetto all'AGI Giorgio Conforti, referente Rete Vaccini dellaFederazione italiana medici pediatri, che concorda conl'ipotesi di sanzionare i medici che sconsigliano i vaccini."Sono d'accordo che il vaccino non sia obbligatorio per igenitori ma che lo sia per gli operatori sanitari", hasottolineato Conforti. "Un operatore sanitario non puo' esserecontrario alle linee d'azione stabilite da chi lo paga, cioe'dal Sistema sanitario nazionale. Ha quindi il dovere e laresponsabilita' - ha continuato - di convincere le famiglie avaccinare i propri figli". Se non sara' la radiazione dell'albo la sanzione prevista,in quanto il ministero l'ha subito esclusa, per Conforti cisono diversi provvedimenti che potrebbero essere presi. "Dallemulte al trasferimento dell'operatore sanitario che sconsigliai vaccini in altri settori", ha detto. Conforti auspica,infine, un maggior coinvolgimento degli ordini professionali."In Italia - ha sottolineato - gli ordini sono molto piu'prudenti, in senso negativo, e tendono quindi a non intervenireattivamente contro gli operatori sanitari che sbagliano. Provane sono i casi finiti in tribunale, come Stamina o Di Bella percitarne i piu' famosi. Ma molti altri processi sono in corsocontro medici che ad esempio hanno consigliato ai pazienti disostituire la medicina accreditata scientificamente con rimediomeopatici. Per prevenire queste problematiche, concordo con lascelta delle autorita' di intervenire sul tema dei vacciniaccentuando la responsabilita' dei medici". (AGI).
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