Salvagente Sel a Marino; Orfini da Renzi. Totonomi sul commissario
ADV
ADV
Salvagente Sel a Marino; Orfini da Renzi. Totonomi sul commissario

Salvagente Sel a Marino; Orfini da Renzi. Totonomi sul commissario

di lettura
(AGI) - Roma, 9 ott. - All'indomani delle dimissioni, IgnazioMarino entra in Campidoglio dall'ingresso secondario e cerca lanormalita' di un giorno di lavoro. Ma e' il suo assessore allaLegalita' Alfonso Sabella a rendere noto che il sindaco hafirmato l'assegno di 19.704 euro, come promesso, per pagare lespese effettuate con la carta di credito del Campidoglio. Come lui stesso ha spiegato ieri, rimarra' in carica ancoraventi giorni per svolgere l'attivita' di ordinariaamministrazione prima dell'arrivo di un commissario nominatodal prefetto. "Non appena sara' depositata la lettera didimissioni ne sara' data comunicazione ufficiale", annuncia lapresidente dell'Assemblea Capitolina, Valeria Baglio, spiegandoche "l'iter previsto dalle norme in fasi come quella che staattraversando l'amministrazione di Roma Capitale e' chiaro.L'articolo 53 del Tuel sull'Ordinamento degli Enti Locali diceche le dimissioni diventano efficaci e irrevocabili trascorsoil termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio,vale a dire da quando vengono protocollate". Ci sono lunghi giorni, e Sel apre alla possibilita' di unripensamento se Marino cambiasse rotta. Mentre Orfini,presidente del Pd e commissario del partito romano, va da Renzia Palazzo Chigi, le opposizioni gia' pensano al voto. La legamette in pista Giorgia Meloni, e subito Maroni definisce"ottima" la candidatura della leader di Fratelli d'Italia. Firmato qualche atto, Marino va in Sala Rossa per le unionicivili. "Sto molto bene. Sto andando a celebrare unmatrimonio", sono le poche parole che dice ai giornalisti dopoaver attraversato la piazza protetto da un cordone di forzedell'ordine. Poco prima, in un nota, aveva smentito le frasiattribuitegli da alcuni quotidiani: "Si tratta di falsita' chenon ho mai pronunciato. Vedo che si parla di mie telefonate conMatteo Orfini che nella giornata di ieri non sono mai avvenute,vedo mie frasi su inesistenti mail di Walter Veltronipubblicate a firma di Giovanna Vitale su La Repubblica, frasiuscite sul Corriere della Sera in cui mi si attribuisce che'ora faro' i nomi'. Tutto cio' e' falso e sono costretto ancorauna volta a procedere con le querele oltre alle richieste didanni in sede civile", dice il dimissionario sindaco. La sualinea resta quella di ieri, secondo cui le dimissioni giungonodopo un logoramento scatenato da chi non ha sostenuto la suaazione di rinnovamento. Intervistato dalla "Stampa", Marino afferma: "Ci avevanoprovato con la panda rossa, i funerali di Casamonica, lapolemica sul viaggio del Papa. Se non fossero arrivati questiscontrini, prima o poi avrebbero detto che avevo i calzinibucati o mi avrebbero messo la cocaina in tasca. Mi hanno pureaccusato di aver pagato con i soldi pubblici l'olio dellalampada votiva di San Francesco per farmi bello. Senza sapereche sono centinaia di anni che il sindaco di Roma a rotazionecon gli altri, accende quella lampada". Frattanto, inizia il toto-commissario. Gira il nomedell'assessore alla Legalita' Alfonso Sabella, che sischermisce: "Se qualcuno ha idee per me le dica...". (AGI).
ADV