Pubblicata l'enciclica del Papa "Salvate banche e non deboli"
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Pubblicata l'enciclica del Papa "Salvate banche e non deboli"

Pubblicata l'enciclica del Papa "Salvate banche e non deboli"

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(AGI) - CdV, 18 giu. - Papa Francesco non finisce di stupire.Nella conferenza stampa evento che si tiene questa mattinanell'aula del Sinodo, a presentare l'Enciclica "Laudato si'"non ci sono solo Giovanni Zizioulas, il metropolita ortodossodi Pergamo che Francesco ha definito venerdi' scorso "il piu'grande teologo vivente" suscitando piu' di qualche malumorecattolico, e gli accademici John Schellnhuber e Carolyn Woo, havoluto che ci fosse a sorpresa un quarto relatore: ValeriaMartano, un'umile maestra elementare della periferia di Roma (emilitante della Comunita' di Sant'Egidio). Papa Francesco critica "il salvataggio ad ogni costo dellebanche", compiuto "facendo pagare il prezzo alla popolazione,senza la ferma decisione di rivedere e riformare l'interosistema". Tutto questo, scrive nell'Enciclica, "riafferma undominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potra'solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparentecura". La "Laudato si'" afferma la necessita' di un profondocambiamento nell'ordine economico. "Oggi, pensando al benecomune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica el'economia, in dialogo, si pongano decisamente al serviziodella vita, specialmente della vita umana", spiega Francesconel testo pubblicato oggi. "E' tragico l'aumento dei migrantiche fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, iquali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioniinternazionali e portano il peso della propria vita abbandonatasenza alcuna tutela normativa". Lo scrive Papa Farncewsconell'enciclica "Laudato si'" denunciando - con parole cherichiamano il suo straordinario primo viaggio apostolico,quello a Lampedusa dell'8 luglio 2013 - che "purtroppo c'e' unagenerale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadonotuttora in diverse parti del mondo". Secondo Francesco, "lamancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostrifratelli e sorelle e' un segno della perdita di quel senso diresponsabilita' per i nostri simili su cui si fonda ognisocieta' civile". Nel suo documento, il Papa rileva anche che "i cambiamenticlimatici danno origine a migrazioni di animali e vegetali chenon sempre possono adattarsi, e questo a sua volta intacca lerisorse produttive dei piu' poveri, i quali pure si vedonoobbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della lorovita e dei loro figli". (AGI)PAPA, RISCHIAMO UNA GUERRA NUCLEARE Negli ultimi mesi Papa Francesco ha parlato spesso di "terzaguerra mondiale combattuta a pezzi", ma nell'enciclica "Laudatosi'" la denuncia di una possibile catastrofe ambientale e'ancora piu' esplicita. "La guerra causa sempre gravi danniall'ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, e i rischidiventano enormi quando si pensa alle armi nucleari e a quellebiologiche", scrive il Pontefice con parole che non compaiononella bozza anticipata nei giorni scorsi con la rotturadell'embargo giornalistico sul testo. Bergoglio ipotizza anchela causa scatenante di questo possibile disastro: "e'prevedibile - afferma - che, di fronte all'esaurimento dialcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole pernuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni". Secondo ilPapa, inoltre "nonostante che accordi internazionaliproibiscano la guerra chimica, batteriologica e biologica, stadi fatto che nei laboratori continua la ricerca per lo sviluppodi nuove armi offensive, capaci di alterare gli equilibrinaturali". Per questo l'enciclica chiede alla politica"maggiore attenzione per prevenire e risolvere le cause chepossono dare origine a nuovi conflitti". "Ma il poterecollegato con la finanza - rileva con amarezza Francesco - e'quello che piu' resiste a tale sforzo, e i disegni politicispesso non hanno ampiezza di vedute". "Perche' si vuolemantenere oggi un potere che sara' ricordato per la suaincapacita' di intervenire quando era urgente e necessariofarlo?", e' la domanda che il documento suggerisce allariflessione dell'opinione pubblica mondiale. La crisifinanziaria del 2007-2008 poteva diventare, nota il Pontefice,"l'occasione per sviluppare una nuova economia piu' attenta aiprincipi etici, e per una nuova regolamentazione dell'attivita'finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c'e'stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteriobsoleti che continuano a governare il mondo". (AGI).
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