Roma - "Nella mia vita di sacerdote, di vescovo e di Papa io ho accompagnato persone con tendenze e anche pratiche omosessuali. Li ho avvicinati al Signore e mai li ho abbandonati. Le persone si devono accompagnare, come faceva Gesu'. Quando una persona che ha questa condizione arrivera' davanti a Gesu', lui sicuramente non dira': vattene via perche' sei omosessuale. No. Io ho parlato di quella cattiveria che oggi si fa con l'indottrinamento della teoria gender. Un padre francese mi raccontava del figlio di dieci anni: alla domanda "cosa vuoi fare da grande" ha risposto: la ragazza! Il padre si e' accorto che nei libri di scuola si insegnava la teoria gender, e questo e' contro le cose naturali. Una cosa e' la persona che ha questa tendenza, o anche che cambia sesso. Un'altra e' fare insegnamenti nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalita': io chiamo questo colonizzazione ideologica". Cosi' in un colloquio con 'La Repubblica' Papa Francesco di rientro dalla tre giorni di viaggio che lo ha portato nel Caucaso, prima in Georgia e poi in Azerbaigian. "L'anno scorso - aggiunge il Santo Padre - ho ricevuto la lettera di uno spagnolo che mi raccontava la sua storia. Ha sofferto tanto perche' lui si sentiva un ragazzo ma era fisicamente una ragazza. Ha raccontato alla mamma che avrebbe voluto operarsi e lei gli ha chiesto di non farlo finche' era viva. Quando e' morta, lui si e' fatto l'intervento. E' andato dal vescovo che lo ha accompagnato tanto, era un bravo vescovo. Poi ha cambiato la sua identita' civile, si e' sposato e mi ha scritto che per lui sarebbe stata una consolazione venire da me con la sua sposa. Lui che era lei ma e' lui. Li ho ricevuti, erano contenti. Capito? La vita e' vita, le cose si devono prendere come vengono. Il peccato e' peccato, ci sono le tendenze, gli squilibri ormonali, esistono tanti problemi". Quanto al tema del divorzio "Tutto cio' che ho detto ? l'immagine di Dio che e' l'uomo e la donna assieme uniti in matrimonio ? e' contenuto nell'esortazione Amoris Laetitia , dove poi si parla delle coppie ferite. Il principio e' quello ma le debolezze umane esistono, i peccati esistono, e sempre l'ultima parola ce l'ha la misericordia" spiega Papa Bergoglio in una intervista al 'Corriere della Sera'. Quanto alla pace tra Armenia e Azerbaigian "L'unico cammino - aggiunge il pontefice - e' il dialogo sincero, senza cose sotto il tavolo, faccia a faccia. Se non si puo', avere il coraggio di rivolgersi a un tribunale internazionale, all'Aja per esempio. La guerra distrugge sempre, con la guerra si perde tutto". Circa la visita alle popolazioni terremotate "Sono state proposte tre date possibili, la terza e' la prima domenica di Avvento. Ma lo faro' privatamente, da solo. Come sacerdote, vescovo e Papa ma da solo. Vorrei essere vicino alla gente". (AGI)