Papa a Cuba, "no alle apparenze e al politicamente corretto"
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Papa a Cuba, "no alle apparenze e al politicamente corretto"

Papa a Cuba, "no alle apparenze e al politicamente corretto"

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(AGI) - Holguin (Cuba), 21 set. - La fede, cioe' l'adesioneautentica al Vangelo e ai suoi valori, "e' in grado ditrasformare la storia". Questo e' il messaggio di PapaFrancesco nella sua seconda tappa a Cuba, il paese che, conl'azione diplomatica del Pontefice sta sospingendo fuoridall'isolamento internazionale sancito dall'embargostatunitense, pagato ad altissimo prezzo dalla popolazionecivile e soprattutto dai bambini e dai vecchi privati anche deifarmaci mentre la nomenclatura sembra divisa tra l'entusiasmoper la visita e le prospettive di miglioramento sociale che sischiudono e la paura di perdere i suoi privilegi che porta adirrigidimenti come il fermo di alcuni dissidenti prima dellamessa del Papa all'Avana. Quella del cambiamento portato dallafede e' infatti l'immagine utilizzata nell'omelia pronunciataad Holguin, terza citta' dell'isola e provincia di provenienzadei fratelli Castro che ha incontrato entrambi ieri nellacapitale: l'anziano Fidel che ha manifestato un evidenteintresse per il magistero di Bergoglio in difesa dell'ambientee dei poveri, e il cordialissimo Raul che non perde occasioenper esprimere apprezzamento e rispetto per il Papa, fino aseguirlo oggi fino ad Holguin. Francesco ha sottolineato come il Vangelo metta in guardiadai pregiudizi, dalle resistenze al cambiamento e dalpoliticamente corretto. "L'amore di Gesu' guarisce le nostremiopie e ci stimola a guardare oltre, a non fermarci alleapparenze o al politicamente corretto", ha sottolineatocommentando l'episodio evangelico della conversione di Matteo,l'esattore delle imposte convertito dallo sguardo del Signoredal quale Bergoglio ha tratto il suo motto episcopale"Miserando atque eligendo". "Gesu' - ha osservato il Papa - lo ha guardato e Matteo hatrovato la gioia nel servizio. Gesu' va avanti, ci precede,apre la strada e ci invita a seguirlo. Ci invita ad andarelentamente superando i nostri pregiudizi, le nostre resistenzeal cambiamento degli altri e anche di noi stessi". "Per Matteoe per tutti coloro che lo hanno percepito lo sguardo di Gesu'genera un'attivita' missionaria, di servizio, di dedizione", harilevato Bergoglio elencando gli ultimi con i quali dobbiamocondividere "la sua tenerezza e la sua misericordia: i malati,i carcerati, gli anziani e le famiglie in difficolta'". "Siamo chiamati - ha esortato rivolto ai cattolici cubani -- ad imparare da Gesu', che vede sempre quello che c'e' di piu'autentico in ogni persona, che e' appunto l'immagine delPadre". Cosi' lo sguardo del Signore, ha scandito, "ci sfidagiorno per giorno con la domanda: credi? Credi che siapossibile che un esattore si trasformi in un servitore? Pensiche sia possibile che un traditore diventi un amico?". Molto forte e' stata la descrizione del "peccato" deipubblicani di ieri e di oggi: "i concittadini non sono quellidi cui si approfitta, si usa e si abusa", ha scandito Francescoparlando dell'esattore delle tasse convertito da Gesu' ma certocon parole che suonano molto attuali in tutti i regimiautoriatri e in quelli dove c'e' molta corruzione politica. E dopo aver indicato quale e' il peccato dei pubblicani,Francesco ha ricordato che per questo loro sfruttare ilprossimo essi "erano malvisti, considerati peccatori, isolati edisprezzati dagli altri". "Con loro - ha sottolineato - non sipoteva mangiare, ne' parlare e ne' pregare. Per il popolo eranodei traditori, che prendevano dalla loro gente per dare adaltri. I pubblicani appartenevano a questa categoria sociale".Ma proprio con uno di loro, ha scandito, "Gesu' si fermo', nonpasso' oltre frettolosamente, lo guardo' senza fretta, concalma". Seguendo questo esempio, anche "la Chiesa a Cuba - ha poiassicurato - sta lavorando con grande sforzo e sacrificio perportare a tutti, anche nei luoghi piu' remoti, la parola e lapresenza di Cristo". "Una menzione speciale meritano - haaggiunto - le cosiddette 'case di missione', che, data lascarsita' di chiese e sacerdoti, consentono a molte persone diavere un luogo per la preghiera, l'ascolto della Parola, lacatechesi e la vita comunitaria". Infine il Papa ha annunciato ai 150 mila fedeli presentiche domani sara' al Santuario Nazionale dei cubani, NostraSignora della Carità del Cobre, "che Cuba ha accolto tra le suebraccia aprendole le sue porte per sempre" per chiedere di"mantenere su ciascuno dei figli di questa nobile nazione ilsuo sguardo materno, e che 'quei suoi occhi misericordiosi'siano sempre attenti a ciascuno di voi, alle vostre case, allefamiglie e alle persone che possono avere l?impressione che perloro non c?è posto. Che lei ci custodisca tutti come hacustodito Gesù nel suo amore". (AGI).
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