Roma - Durante il periodo di ora legale, iniziato il 27 marzo, grazie proprio a quell'ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l'uso della luce artificiale, l'Italia ha risparmiato complessivamente 573 milioni di kilowattora (552 milioni di kWh il dato del 2015), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 210 mila famiglie, per un controvalore pari a circa 90 milioni di euro. Lo ha rilevato Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale. Dal 2004 al 2016 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 7 miliardi e 840 milioni di kilowattora, pari a un valore di circa 1 miliardo e 170 milioni di euro.
Terna ricorda che domenica 30 ottobre tornerà l'ora solare, dopo sette mesi di ora legale: alle ore 3.00 si dovranno spostare un'ora indietro le lancette degli orologi. L'ora legale sara' di nuovo in vigore dal prossimo 26 marzo 2017. Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto, spiega la società, che questi due mesi hanno giornate piu' "corte" in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un'ora, quindi, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiche' le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l'effetto "ritardo" nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attivita' lavorative sono per lo piu' terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricita'. (AGI)