Operazione "Balkan connection" sgomina cellula jihadista, arresti
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Operazione "Balkan connection" sgomina cellula jihadista, arresti

Operazione "Balkan connection" sgomina cellula jihadista, arresti

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(AGI) - Brescia, 25 mar. - Tre arresti, un quarto uomo gia'fuggito in Siria, 8 perquisizioni tra Lombardia, Piemonte eToscana. E' il risultato dell'operazione "balkan connection", coordinata dal servizio centrale antiterrorismo della direzionecentrale della Polizia di Prevenzione/Ucigos e condotta dallaDigos di Brescia con le questure di Torino, Como e MassaCarrara che ha portato alla luce una cellula che reclutavagiovani da trasformare in jihadisti. "Se non fossimointervenuti, riteniamo che a breve molti avrebbero potutoaderire a questa deriva", ha spiegato il dirigente della Digosdi Brescia, Giovanni De Stavola mentre il sostituto procuratoreLesti ha sostenuto che lo scopo era coinvolgere "italiani diseconda generazione". Tra gli arrestati anche l'autore del primo documento initaliano dell'Isis, diffuso sul web dal titolo "Stato Islamico,una realta' che vuole comunicare". Si tratta di un 20ennecittadino italiano di origine marocchina, residente inprovincia di Torino. Gli altri due invece sono cittadinialbanesi, zio e nipote, il primo Alban Haki Elezi, 38 anni,residente in Albania, dove e' stato fermato, l'altro inprovincia di Torino. Entrambi sono accusati di reclutamento confinalita' di terrorismo mentre il primo di apologia di delittidi terrorismo, aggravata dall'uso di internet. Zio e nipote avevano individuato un aspirante combattenteda inviare in Siria, un giovanissimo italo-tunisino residentein provincia di Como, ancora minorenne all'epoca dei primiapprocci avvenuti sempre tramite Internet, che, inizialmentetitubante, era stato progressivamente convinto ad aderire alCaliffato di Abu Bakri Al Baghdadi. Il giovane sara' sottopostoa sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Contestualmente,il questore di Brescia ha disposto la sospensione dei suoidocumenti validi per l'espatrio. L'inchiesta e' partita dal caso di Anas El Abboubi, ungiovane marocchino residente nel bresciano arrestato nel 2013ma poi scarcerato dal tribunale del riesame e partito per laSiria per riunirsi a gruppi jihadisti. Sarebbe lui il punto dicontatto con gli arrestati di oggi. "Per la prima volta si e'contestato il reato di arruolamento" in Italia. Fanno notare ipm di Brescia. Durante la conferenza stampa in Procura, sonostati anche proiettati alcuni video, "materiale che venivadistribuito sul web per dare un'immagine positiva dello Statoislamico", hanno spiegato gli inquirenti, diffusi per "testarela disponibilita' al Jihad". (AGI)
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