Omicidio palestinese, in 3 confessano. Netanyahu chiama familiari
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Omicidio palestinese, in 3 confessano. Netanyahu chiama familiari

Omicidio palestinese, in 3 confessano. Netanyahu chiama familiari

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(AGI) - Roma, 7 lug. - E' a una svolta, grazie a treconfessioni, l'inchiesta sul brutale assassinio di Mohammed AbuKhder, il sedicenne palestinese rapito e arso vivo aGerusalemme mercoledi' scorso. L'adolescente e' statoprobabilmente vittima sacrificale di una vendetta da parte diultra-nazionalisti ebrei, che avevano minacciato nu'atrocereazione dopo al ritrovamento presso Hebron, due giorni prima,dei cadaveri dei tre giovani coloni scomparsi all'improvviso inCisgiordania il 12 giugno. Tre dei sei arrestati domenica hanno confessato e anziavrebbero "effettuato una ricostruzione dell'assassinio"davanti agli inquirenti. La polizia sta cercando di caoire ilruolo di ognuno e chi sia l'autore (o gli autori) materiali, maanche i collaboratori ed eventuali complici. Secondo fontidella polizia e dell'intelligence, i sospettati sono maschigiovani, alcuni minorenni, residenti nella citta' israeliana diBeit Shemesh, vicino a Gerusalemme, e nella colonia ebraica diAdam, nel territorio occupato della Cisgiordania. Nel telefonare al padre dello sfortunato ragazzo, HusseinAbu Khder, lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu harivendicato come il suo Paese abbia "agito immediatamente percatturare gli assassini" che, ha sottolineato, saranno"condotti a processo, e giudicati con il massimo rigoreprevisto dalla legge". Netanyahu ha offerto al padre diMohammed le proprie condoglianze ed "espresso l'indignazione" per "il riprovevole e ripugnante omicidio", bollato come"intollerabile per qualunque essere umano". Il padre ha chiestoadesso di distruggere le case degli assassini, come Israele hafatto con le abitazioni sospettati del crimine contro i tregiovani coloni. Lo Stato ebraico ha fretta di chiudere una vicenda che sie' rivelata quanto mai imbarazzante, e che appare foriera diulteriori conseguenze: non solo nel braccio di ferro con ipalestinesi, e in particolare con i radicali di Hamas, ma anchesul piano degli equilibri politici interni, messi inoltre adura prova dalla tempesta di razzi che continuano nel frattempoad arrivare sul territorio d'Israele dalla Striscia di Gaza.Ilgoverno appare infatti piu' che mai diviso tra falchi ecolombe: prova ne sia che, dopo venti mesi, ha annunciato lafine dell'alleanza tra il Likud del premier e il proprioYisrael Beiteinu (Israele Nostra Casa; ndr) il ministro degliEsteri, Avigdor Lieberman, uno degli esponenti piu'intransigenti della destra. Sia lui sia la sua formazionerimarranno nell'esecutivo: ma la lista comune Likud Beiteinu,varata nell'ottobre 2012 in vista delle elezioni del gennaiosuccessivo, non esiste piu'. Decisive sono state le divergenzesulla risposta da dare agli attacchi da Gaza: rispostatradottasi finora in una serie di raid aerei che hannoprovocato la morte di almeno nove miliziani palestinesi, ma cheper quelli come Lieberman non e' comunque sufficiente. (AGI).
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