AGI - “Sveva, hai visto che la nonna è uscita dal telefonino?”. In effetti per due e mesi mezzi la signora Misa, 67 anni, non ha potuto vedere 'dal vivo' i primi sorrisi della sua ultima nipotina, nata il 20 marzo.
La bimba a Rovereto, assieme al papà e alle due sorelline di sei e due anni, la nonna a Cassano d’Addda, in provincia di Milano. “Sono venuta a vivere qui sette anni fa - racconta all’AGI Paola, insegnante - mia mamma era stata da noi a carnevale, pochi giorni dopo hanno chiuso tutto. Ha rischiato di dover restare qui che poi a me non sarebbe dispiaciuto anche se in Lombardia ha avuto il suo daffare coi figli dei miei fratelli, visto che lavoravano con le scuole chiuse”.
Il primo giorno della ritrovata libertà di andare da una regione all’altra, la nonna si è messa in auto per andare a conoscere Sveva: “Si è commossa, era felicissima quando l’ha vista ma la piccola dormiva e mia mamma sa che i bimbi quando dormono non si toccano. Quando si è svegliata se l’è tenuta in braccio e, guardandole, ho pensato che la nonna ci voleva proprio”.
Nei mesi della clausura, spiega Paola, “ci sentivamo più volte al giorno, anche perché era anche l’unica persona oltre i sei anni con cui potevo parlare e da parte sua è sempre arrivato un conforto. Ho partorito alle 21 e al mattino dopo sono andata via dall’ospedale, non volevo starci un minuto in più, data la situazione”. La nonna ha ammirato Sveva “su whattsap ma non è proprio la stessa cosa. Solo ora possiamo dire che, finalmente, si sono conosciute. Si fermerà qui per un po', deve recuperare il tempo in cui non se l'è goduta".