Bruxelles - Salvare Schengen ed evitare di avere generazioni perdute per effetto della crisi. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, porta in Europa il proprio contributo ai temi caldi dell'Unione europea. In occasione della sessione plenaria del Comitato delle regioni Rossi ha ribadito l'importanza di "porre uno stop alla costruzione di muri" che oggi sembra invece essere l'attivita' principale in Europa. A una settimana dal vertice dei capi di Stato e di governo l'assemblea plenaria delle regioni e' diventata l'occasione per Rossi di fare pressione sul presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.
"Questa reintroduzione dei controlli interni, se confermata dal Consiglio europeo, apporterebbe delle ripercussioni negative al funzionamento del mercato unico, creando contraccolpi di ampie dimensioni alle economie regionali". Rossi calcola solo per il sistema Italia ripercussioni nell'ordine di circa 13 miliardi di euro l'anno, ma al di la' dei numeri i contraccolpi arriverebbero in un momento delicato, "proprio in un momento in cui molte delle economie regionali stanno emergendo da una lunga recessione". A Tusk il presidente della Regione Toscana ha voluto chiedere se le cancellerie europee hanno calcolato quanto costerebbe ai Paesi europei la sospensione, "se non addirittura l'abbandono", del Trattato di Schengen, e dunque, "il Consiglio europeo che si riunira' la settimana prossima e poi nuovamente a Marzo, non potrebbe forse chiedere alla Commissione di effettuare una attenta analisi su questo tema?" E poi, ha continuato, "non sarebbe forse meno caro, lasciare da parte gli egoismi nazionali ed istituire una vera polizia di frontiera comune?" In gioco c'e' tanto, e non solo Schengen. (AGI)