Iovine, boss dei Casalesi, "mai minacciato stampa o magistrati"
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Iovine, boss dei Casalesi, "mai minacciato stampa o magistrati"

Iovine, boss dei Casalesi, "mai minacciato stampa o magistrati"

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(AGI) - Roma, 17 nov. - "Io non ho mai minacciato o calunniatonessuno, ne' magistrati ne' giornalisti. Non ho mai avutoquesto tipo di comportamento". Lo ha detto Antonio Iovine, excapo storico del clan dei Casalesi ora pentito, imputato a Romacon il boss Francesco Bidognetti e l'avvocato di quest'ultimo,Michele Santonastaso per concorso in diffamazione e calunniaaggravati dal metodo mafioso ai danni di Federico Cafiero deRaho (attuale capo della procura di Reggio Calabria e all'epocadei fatti procuratore aggiunto della Dda napoletana) e RaffaeleCantone (gia' pm nel capoluogo campano e ora presidentedell'Autorita' nazionale anti-corruzione), e dall'aver commessoil fatto "con modalita' intimidatorie e prevaricatrici propriedell'appartenenza al clan al fine di agevolarlo e favorirlo". La vicenda, finita a Roma per competenza, fa riferimento almarzo del 2008 quando nel processo d'appello 'Spartacus' controil cartello camorrista dei Casalesi, Santonastaso lesse a nomedei due boss (che non erano in aula) un documento per chiedereil trasferimento del dibattimento in altra citta' per legittimosospetto mettendo in dubbio la serieta' dell'indagine, illavoro degli inquirenti e il ruolo della stampa, a cominciaredalla giornalista Rosaria Capacchione e dallo scrittore RobertoSaviano. La lettera, in particolare, conteneva espressioniminacciose all'indirizzo di Cafiero de Raho e Cantone,accusati, tra l'altro, di "essere in cerca di pubblicita'". "Santonastaso - ha detto oggi Iovine, collegato invideoconferenza - non mi ha mai detto nulla di quel proclama.Non mi ha mai avvisato. Personalmente non sono mai stato aconoscenza di attentati progettati ai danni di Cantone eCafiero de Raho". (AGI).
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