"CR7 fa più notizia...e la serie A non si ferma tutta. E' scandaloso, qui ci sono decine di morti e dopo i funerali si gioca. Che bellezza l'Italia, la Lega Calcio e le altre squadre". E' 'avvelenato', "scriva pure 'inc... nero'", il tassista Antonio che ci porta verso la zona più prossima a quella dove si scava e si cerca tra i blocchi in cemento armato che testimoniano il crollo del ponte Morandi a Genova e che con ogni probabilità nascondono ancora vittime. Non gli va giù che l'inizio del campionato di calcio 2018-2019 slitti di qualche giorno.
Rinviate solo 2 partite, si inizia alle 18
Si comincia alle 18, con Chievo-Juventus, con prevedibile presenza di Cristiano Ronaldo al centro dell'attacco bianconero. Poi alle 20,30 il primo match di peso della stagione, Lazio-Napoli. E si prosegue domani con tutte le altre gare, ad eccezione di Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa: le due squadre della città della Lanterna ferita duramente martedì mattina hanno chiesto di non giocare, in segno di lutto, e il club viola e quello rossonero hanno subito accolto la richiesta che poi ha avuto il via libera dal vertice della Lega calcio di A.
Un minuto di silenzio in campo
Tutte le altre squadre scenderanno in campo, ci sarà il minuto di silenzio prima del fischio d'inizio, possibile anche che giocatori e arbitri e assistenti portino al braccio la fascia nera. Il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha detto che invece sarebbe doveroso fermare tutta la prima di A, e che il business e gli interessi televisivi per una volta possono aspettare.
"E' niente il minuto di silenzio o la fascia, dovevano fermarsi", dice un uomo di mezza età che appoggiato alla ringhiera del ponte Bianchi, un basso sul torrente Polcevera da dove segue a distanza il lavoro dei vigili del fuoco. E un altro, giovane invece, tra un tiro di sigaretta e una telefonata, aggiunge che "Ci sono state tragedie in altri posti dove subito dopo sono stati annullate partite, annullati concerti..E qui niente. Se Samp e Genoa non l'avessero chiesto, sarebbe andato tutto come normale".
Indignazione dei genovesi
C'è Federica che si dice tifosa blucerchiata ma in questo caso "me ne frego dei colori della mia squadra, qui ci voleva una decisione unica per tutti. Ha detto bene ieri Toti, e cioè mi affido alla sensibilità dei club (l'ha detto a margine di una conferenza stampa dedicata alle prime misure per fronteggiare l'emergenza abitativa, della mobilità e della sanità, ndr). Ma qui di sensibilità ne vedo poca, è chiaro che gli affari contano sempre più di tutti il resto. Lo si è visto per le manutenzioni del ponte, figurarsi per il calcio milionario...E' una doppia coglionata il minuto di silenzio".
E un'altra donna, Giulia, commessa in un negozio della zona, ad alta densità di centri commerciali, rincara: "Oggi sarà giornata di lutto nazionale? Una volta i cinema, i teatri chiudevano quando c'era lutto nazionale. Qui in Italia alle 11,30 funerali di Stato e dopo sei ore si gioca a pallone...Chissà se in Francia o in Inghilterra o Spagna farebbero lo stesso...Credo proprio di no".
Ce ne sono diversi di tifosi tra quanti trascorrono le giornate appoggiati alla spalletta del ponte in prossimità di Ikea e che fa da centro spontaneo di raccolta della gente. Non tutti 'tirano' per il Genoa o la Samp, eppure è unanime il giudizio negativo sulla Lega di calcio di A e sui club che giocheranno. Lo dice anche Antonio, juventino 'sfegatato', annunciando che lui se ne sta qui, il biglietto per la prima di CR7 lo conserverà ma inutilizzato. "Mi servirà a ricordare non un evento piacevole ma un lutto che pur non toccandomi personalmente è come se lo fosse. Mi servirà a ricordare che si può morire anche in questa maniera ignobile...". Ma alle 18 sarà fischio d'inizio, il pallone della serie A tornerà a rotolare sull'erba dei campi italiani.
La macchina dei soccorsi non si ferma
Mentre intanto sul greto a secco del Polcevera le macchine con i martelli demolitori continuano a spaccare i blocchi di cemento armato per creare varchi in cui poi s'infilano gli specialisti USAR dei vigili del fuoco con le loro unità cinofile, verificare se ci sono auto o camion e quindi aprire la strada ad eventuali recuperi di sopravvissuti o vittime. E il rumore martellante, mai termine più appropriato come in questa circostanza, ti penetra nel cervello.