Chi e quando doveva dare l'allarme sulla sicurezza del Ponte Morandi? Indagini vicine a una svolta
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Chi e quando doveva dare l'allarme sulla sicurezza del Ponte Morandi? Indagini vicine a una svolta
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Il progetto fu infatti sottoposto al voto del cda presieduto da Fabio Cerchiai, che lo esaminò e lo autorizzò. Senza tuttavia classificarlo come intervento di «somma urgenza». Opera migliorativa sì, importante, certo, ma non urgente. La ragione per la quale approdò alla stanza dei bottoni di Autostrade è semplice: l’amministratore delegato Giovanni Castellucci ha un’autonomia di spesa di 5 milioni di euro, mentre il valore dell’intervento superava i 20. Comunque sia, la «calma» che trapela dai vertici di Autostrade sembra stridere con l’apparente fretta di uno dei suoi manager: Michele Donferri Mitelli, il dirigente delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Dal 6 febbraio scorso, appena cinque giorni dopo il parere favorevole del Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche (il braccio locale del Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) presieduto da Roberto Ferrazza, ha iniziato a premere sul Mit per ottenere il decreto che dava l’ok ai lavori.Cinque mail, datate 6 febbraio, 28 febbraio, 23 marzo, 27 marzo e 13 aprile. Una per provare a scongiurare tutto ciò che «comporta ritardi sui tempi di emanazione dei pareri e di approvazione dei progetti». Una per ricordare che siamo «di fatto già fuori dalle tempistiche previste». Un’altra per ricordare «l’incremento di sicurezza necessaria sul viadotto Polcevera» e «i consistenti ritardi sin qui accumulati e non recuperabili». E le ultime per dire che, in sostanza, «non avendo avuto risposte (...) provvederemo all’avvio dell’iter approvativo dell’intervento», cioè della preselezione delle imprese per la gara d’appalto. L’argomento era sempre lo stesso: il ritardo del decreto ministeriale. Un atto necessario per far partire i lavori e per inserire l’opera nel piano finanziario, che arriverà l’11 di giugno a firma del direttore generale per la Vigilanza sulle concessionarie autostradali, Vincenzo Cinelli. A quella data l’iter della gara d’appalto era già partito.
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