Carminati resta in carcere Marino, Roma sara' parte civile
(AGI) - Roma, 12 dic. - Resta in carcere, per associazione ditipo mafioso, l'ex estremista dei Nar, Massimo Carminati. Lo hadeciso il tribunale

(AGI) - Roma, 12 dic. - Resta in carcere, per associazione ditipo mafioso, l'ex estremista dei Nar, Massimo Carminati. Lo hadeciso il tribunale del riesame di Roma che ha respinto lerichieste della difesa. Conferma del carcere, sempre con lastessa aggravante prevista dalla procura in base all'articolo 7del 1991, anche per Riccardo Brugia, braccio destro diCarminati, per il manager Fabrizio Franco Testa e per ilcommercialista Roberto Lacopo.
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, inqualita' di legale pro tempore di Roma Capitale, ha firmatooggi l'atto con cui formalizza alla Procura della Repubblica diRoma la "costituzione dell'amministrazione quale parte offesa,nel procedimento che verra' instaurato a carico di MassimoCarminati e altri". L'atto, si legge in una nota delCampidoglio, precisa che la posizione di Roma Capitale e'operata anche "in vista della futura costituzione di partecivile dell'amministrazione nel processo penale", per ottenereil risarcimento dei "danni morali e materiali conseguenti aireati per cui si procede, che vedono il Comune quale parteoffesa e danneggiata". A sostegno della sua posizione, nellesei pagine firmate dal sindaco Marino, Roma Capitale elenca lemotivazioni di una simile scelta, a cominciare dal reatocontestato, il 416 bis del Codice penale, che non soltanto recauna offesa all'ordine pubblico, ma impedisce al Comune "diesprimere la sua forza culturale, di coesione, di legalita', insintesi la sua funzione". Un danno perche' si puo' parlare di"incompatibilita' ontologica nella coesistenza tra Comune eassociazione mafiosa, per come descritta nella norma del Codicepenale e per come sta emergendo dal processo che ci occupa".
Per motivare la costituzione di parte offesa, prodromo dellacostituzione di parte civile, l'atto elenca anche la presenzadi reati commessi a danno di servizi e appaltidell'amministrazione capitolina, la presenza dei reati di usuraed estorsione che ledono profondamente la figura e la funzionedell'amministrazione comunale, oltre che altre fattispecie direato come l'intestazione fittizia di persone e iltrasferimento fraudolento di valori, con conseguenti dannipatrimoniali, funzionali e d'immagine.