Roma, 29 mag. - Circa 400 migranti morirono nell'affondamento di un barcone che fu lasciato andare alla deriva nel momento in cui iniziò a imbarcare acqua da uno scafista, a bordo di un altro barcone che lo trainava su cui c'erano altri 500 migranti. Si salvarono solo un centinaio di persone. Ieri, a Pozzallo, su mandato della Procura di Ragusa, la polizia ha arrestato il presunto scafista sudanese su cui grava anche l'accusa di avere provocato la morte di oltre 400 migranti (almeno una quarantina i bambini di cui si sarebbero perse le tracce). Oggi a Pozzallo sono state fermate su disposizione della Procura iblea, altre tre persone: il presunto scafista di un barchino con 20 migranti, un ghanese 21enne, e due presunti scafisti di un gommone con circa 140 migranti, un 16enne della Guinea e un nigeriano 29enne.
Le forze dell'ordine hanno concluso le indagini in meno di 20 ore dall'arrivo a Pozzallo del nave soccorritrice. Proprio sul naufragio dei 400 le indagini sono state complesse. Ieri mattina, i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento riferivano di avere sul loro territorio parte dei migranti soccorsi in alto mare e giunti a Pozzallo (RG). Immediato lo scambio di foto e informazioni. Ad Agrigento l'attenzione era focalizzata sullo stabilire le cause del decesso di una giovane migrante colpita da una cima arrivata 'a fionda' quella che era stata tranciata e che trainava il barcone sul quale viaggiava. Lo scafista del primo barcone aveva ordinato di tagliare la fune per evitare di essere trascinati giu' dalla barca che stava affondando. Trecento morti in stiva, duecento caduti in mare; salvati solo in 90, 79 dei quali condotti a Taranto da una nave spagnola ed ascoltati dalla Squadra Mobile pugliese. Una decina i superstiti portati a Pozzallo. Nel 2016 sono 62 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Nel 2016 all'Hot Spot di Pozzallo hanno gia' fatto ingresso 6314 migranti in occasione di 17 sbarchi.
Emergency affida al suo profilo Facebook la testimonianza di Giulia, una mediatrice coinvolta nell'assisenza allo sbarco di 699 migranti arrivati ieri mattina sul rimorchiatore Asso 29 a Pozzallo. "Tante donne e tanti minori, dall'Eritrea, dall'Etiopia, dalla Somalia, dal Ghana, dalla Nigeria, dal Pakistan. Tredici donne incinte e alcuni feriti. Sono tutti esausti. Abbiamo incontrato H. in ipotensione: aveva avuto una crisi nervosa sulla nave. Quando si e' ripreso e' riuscito a dirmi solo il suo nome, che ha 16 anni e che ha visto morire un suo amico in mare. Poi ha pianto. Un pianto strozzato, quasi a non voler disturbare". Giulia aggiunge: "Abbiamo incontrato ragazzi picchiati in Libia per mesi. E abbiamo incontrato R., 5 anni, che ha perso la mamma in Libia. Sta bene, non ha bisogno del medico, non ha bisogno di medicine. Avrebbe bisogno di scuse. Vorremmo chiedere scusa a lei, a H. e a tutti coloro che arrivano. Vi chiediamo scusa per questo continente sordo e cieco", conclude la testimonianza Giulia.