Tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bimbe di cinque e 11 anni, sono morte nell'incendio di un camper al quartiere Prenestino. Le vittime sono Elisabeth, 4 anni, Angelica di 8 e Francesca, ventenne, figlie di Romano Halilovic, rom di origine bosniaca. I Vigili del Fuoco sono intervenuti intorno alle 3,15, su segnalazione di alcuni cittadini: secondo le prime ricostruzioni nel camper c'erano anche altre persone, tra cui i genitori e altri otto fratelli (non si sa ancora se erano tutti nel camper al momento dell'incendio), che sono riuscite a fuggire. La famiglia Rom che abitava nel camper dato alle fiamme era lì da alcune settimane.
Rogo doloso, si indaga per omicidio
L'incendio è un "atto doloso" si apprende in ambienti della Procura di Roma dopo il ritrovamento di tracce di liquido infiammabile. Adesso la Procura di Roma indaga per il reato di omicidio volontario.
Le prime indagini sulle cause della tragedia sono condotte dalla polizia: gli agenti del reparto volanti e del commissariato Prenestino sono stati i primi a intervenire, in viale della Primavera 194, nel parcheggio di un centro commerciale, dove era stato segnalato l'incendio. Dopo lo spegnimento, quando è stato possibile un controllo all'interno della carcassa del camper, la tragica scoperta di tre corpi privi di vita.
I superstiti: siamo stati minacciati
I superstiti della strage, sentiti dalla polizia, hanno riferito di aver subito delle minacce. Non sono escluse le piste della vendetta o dell'aggressione xenofoba. Le tre sorelle non hanno avuto scampo perché erano le più vicine al punto in cui il veicolo ha preso subito fuoco.
La testimone: fiamme altissime
Il cordoglio di Virginia Raggi
Il sindaco di Roma Virginia Raggi si è recata sul luogo del rogo. "Quando ci sono delle vittime si rimane in silenzio. La Procura sta indagando sulle cause, vi daremo aggiornamenti quando ne avremo", ha commentato Raggi.
La Caritas, serve progettualità
"Assistiamo a una nuova tragedia in questa città, dopo quella di Tor Fiscale nel 2011, in cui persero la vita quattro bimbi. Non ci saremmo aspettati un altro episodio del genere, ma purtroppo si è verificato ancora. Questo ci deve far riflettere", ha detto il presidente della Caritas di Roma, monsignor Enrico Feroci, giunto sul posto. "Serve programmazione fatta in modo più serio e attento - ha proseguito mons. Feroci - e avere una progettualità più ampia. Ho parlato con il sindaco e mi ha detto che l'obiettivo dell'amministrazione è il superamento. Non è una cosa semplice ma serve una progettualità a lunga gittata".