Le indagini per l'omicidio di Emanuele Morganti sono proseguite senza sosta anche nel fine settimana. I carabinieri stanno interrogando molte persone, anche semplici spettatori di quello che poi si è rivelato un pestaggio mortale. A finire in carcere per la morte del ventenne di Alatri sono stati Mario Castagnacci e Paolo Palmisano, rinchiusi nel carcere romano di Regina Coeli con l'accusa di omicidio volontario. Sette, invece, (come detto fin dal primo giorno) gli indagati a piede libero per il reato di rissa. Si tratta di Franco Castagnacci, padre di Mario, di Patrizio Palmisani, fratello di Paolo, di quattro buttafuori della discoteca Mirò e del giovane che ha dato vita alla rissa all'interno del locale notturno che poi ha portato i buttafuori a prelevare Emanuele con la forza e a trascinarlo prima in un angolo dove è stato picchiato e poi tra le proteste del ragazzo, condotto fuori dove è stato nuovamente aggredito e finito a colpi di manganello.
L'ultimo sfregio. Su Facebook
Nella giornata di lunedì il procuratore capo di Frosinone Giuseppe De Falco, insieme ai magistrati Adolfo Coletta e Vittorio Misiti, ascolteranno gli indagati. Troppi lati oscuri in questa vicenda che la sera dopo i funerali dello sfortunato Emanuele, ha avuto un epilogo deplorevole. Mani ignote hanno aperto su Facebookuna pagina a nome di 'Emanuele Morganti spacciatore' e l'hanno inserita nella categoria "animali". Immediata la denuncia dei famigliari: nel giro di poche ore la pagina è stato oscurata dalla polizia postale.