CdV - "Un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell'abolizione delle armi nucleari". E' quello rivolto da Papa Francesco ai governi di tutto il mondo nel Messaggio per la Giornata della pace che sarà celebrata il prossimo primo gennaio. "Un'etica di fraternità e di coesistenza pacifica tra le persone e tra i popoli non può basarsi sulla logica della paura, della violenza e della chiusura, ma sulla responsabilità, sul rispetto e sul dialogo sincero", scrive Francesco sottolineando che "la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica".
La violenza non è la cura
"La violenza - scrive il Papa - non èla cura per il nostro mondo frantumato. Rispondere alla violenza con la violenza conduce, nella migliore delle ipotesi, a migrazioni forzate e a immani sofferenze, poiché grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. Nel peggiore dei casi, puo' portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti". "Il secolo scorso - ricorda Francesco - è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi". ù
Costruire la pace
Auspica Bergoglio che "dal livello locale e quotidiano fino a quello dell'ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme". "La violenza - si domanda il Papa - permette di raggiungere obiettivi di valore duraturo? Tutto quello che ottiene non è forse di scatenare rappresaglie e spirali di conflitti letali che recano benefici solo a pochi 'signori della guerra'?". "Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali", invoca Francesco esortando a "resistere alla tentazione della vendetta", affinche' "le vittime della violenza possano essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace". "Se l'origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora e' fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all'interno della famiglia", dice ancora Francesco
Basta violenza domestica e abusi su donne e bambini
"Con uguale urgenza - scrive il Papa - supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini". Bergoglio cita in proposito l'Esortazione apostolica "Amoris laetitia", pubblicata, ricorda, "a conclusione di due anni di riflessione da parte della Chiesa sul matrimonio e la famiglia" e ribadisce che proprio "dall'interno della famiglia la gioia dell'amore si propaga nel mondo e si irradia in tutta la societa'". In vista della Giornaat della Pace che si celebrera' il prossimo primo gennaio, il Pontefice esorta dunque ad "una ecologia integrale, fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento e dell'egoismo". La famiglia - sottolinea il Papa - è "l'indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell'altro, la misericordia e il perdono".