Napoli - Arrestato a Napoli Walter Mallo, boss emergente del quuartiere Miano. Era a casa di un suo fedelissimo, anch'egli arrestato, Paolo Russo, 25 anni, nella cui abitazione i carabinieri hanno trovato un rettilario con un pitone, uno degli animali che gli uomini di camorra amano esibire. In manette anche Vincenzo Danise, 25 anni, altro suo fedelissimo. I reati contestati ai tre sono a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di detenzione e porto illegale di armi,
Walter Mallo, figlio del boss Giovanni ucciso negli anni '90
"La pazienza è saggezza", scriveva il 16 aprile sul suo profilo Facebook, Walter Mallo, il pregiudicato 27enne arrestato questa notte dai carabinieri, e citava icone della sinistra come Fidel Castro e Che Guevara. Ma la pazienza non sembra la virtù da lui più praticata, dato che si è fatto la fama di giovane rampante con intenzione di scalare le vette criminali in poco tempo, prima prendendo il controllo del rione Sanità al clan Vastarella, poi del rione Don Guanella, eliminando i Lo Russo.
Mallo e Ciotola erano amici su Facebook
E sul social scriveva che nella vita fa la "ricotta", che a Napoli vuol dire non far nulla, e che oltre ad aver studiato all'università 'Federico Iì attualmente vive a New York. Fantasie spacciate per realtà. Come quando scrive il 15 aprile: "Il destino non ha potuto fare altro che abbassarsi ai miei piedi, ciò che voglio io lo raggiungo".
Intanto nel suo quartiere, Miano, si spara e si uccide, e lui stesso scampa a un agguato a Capodimonte. Mallo tratteggia il suo profilo in poche righe e sotto colleziona 32 'mi piacè: "Vengo dalla vecchia guardia, quella fatta da uomini con valori, la loro umiltà mi è stata trasmessa e la porterò avanti sempre. Il sangue onorato vincerà". Il 2 marzo sulla pagina, che non porta il suo nome e cognome, ma un nome composto 'Water EMara' scrive ancora: "La punizione al disonore non avrà fine e sarà sempre l'inizio"; e poi il 13 febbraio: "Questa è la nuova era, le nuove leve con il codice della vecchia guardia", messaggi che diventano spot per i giovani del clan, che vengono condivisi e commentati. Il boss emergente cita Fidel Castro: "Patria o morte" e Che Guevara: "Hasta la victoria, siempre". Infine nel giorno dell'omicidio di Giuseppe Calise, avvenuto a Miano il 4 febbraio, ritenuto un suo uomo, attacca gli "infami di merda" e i "giornalisti falliti". "Fratello mio, un'anima buona come la tua non meritava questo. Avrai potuto fare tutti gli sbagli che diranno ma sono stati infami e la pagheranno", la promessa. (AGI)