Roma - "Le leggi, da sole, servono a poco, per disinnescare la violenza contro le donne serve un approccio culturale ed educativo diverso, che deve coinvolgere per prime proprio le madri e il loro rapporto con i figli maschi". Il criminologo Francesco Bruno commenta così con l'Agi i femminicidi delle ultime ore. "Concludo spesso le mie conferenze - premette Bruno - ricordando alle donne presenti che sono loro a mettere al mondo i maschi e che sono sempre loro spesso a crescerli nel rispetto di modelli vecchi di secoli: dovrebbero essere loro per prime invece a rivedere il rapporto con i figli ed ad educarli al rispetto per le donne". Il criminologo si dice convinto che "al di la' di qualche variazione statistica, il fenomeno della violenza contro le donne e' tutt'altro che in calo. In particolare, il femminicidio ha cause molto profonde, che affondano le radici nelle dinamiche di subordinazione che da 500mila anni a questa parte caratterizzano i rapporti tra maschio e femmina, con quest'ultima a volte limitata persino nella sua liberta'". "Il problema, o meglio la fortuna - aggiunge Bruno - e' che ora le cose stanno cambiando con una velocita' spaventosa, che i progressi sono velocissimi: in particolare, la donna a partire dagli anni '70 ha progressivamente preso il controllo della propria fertilita' 'ribellandosi' al potere del compagno, e questi si scopre sempre piu' spesso messo in discussione nelle dinamiche di coppia. Reagendo con la violenza e, in casi estremi, magari complicati da problemi mentali, con l'omicidio". (AGI)