Roma - "In Italia, la principale causa dei decessi legati all'inquinamento atmosferico riguarda la riacutizzazione di malattie croniche cardiovascolari e respiratorie". Lo ha detto all'AGI Giovanni Viegi, direttore dell'Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, facendo anche riferimento al "Rapporto sulla qualità dell'aria", recentemente diffuso dall'Agenzia europea dell'Ambiente (Aea). "Diversi studi hanno associato l'inquinamento atmosferico con un aumento dei ricoveri e delle morti premature a causa della riacutizzazione di malattie gia' esistenti, che per la maggior parte riguardano persone anziane", ha detto Viegi. "Tuttavia, l'inquinamento atmosferico è collegato anche a malattie respiratorie nei più giovani, come ad esempio l'asma. E' noto - ha continuato - che l'inquinamento può provocare anche attacchi di asma acuti". L'inquinamento atmosferico è associato, inoltre, allo sviluppo del cancro. "E' risaputo che l'inquinamento è una delle cause di insorgenza del tumore del polmone, dopo il fumo attivo e passivo", ha sottolineato Viegi. "Questo dovrebbe far riflettere - ha concluso - anche sull'importanza di agire sui cambiamenti climatici. Questi sono strettamente legati agli effetti dell'inquinamento atmosferico. Intervenire sui cambiamenti climatici significa anche mitigare indirettamente gli effetti dell'inquinamento sulla salute dell'uomo". (AGI)
22 dicembre 2015