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La Asl di Bari è stata condannata a pagare due milioni di euro a una famiglia di Trani per il danno provocato da una vaccinazione obbligatoria, praticata nel 1972 al figlio, prematuramente scomparso a 34 anni per le conseguenze della vaccinazione. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale di Trani, che è diventata definitiva in mancanza di appello da parte della Asl di Bari. La vaccinazione effettuata 46 anni fa provocò – come si legge nella sentenza – “una gravissima forma di meningoencefalite post-vaccino, esiti epilettici, grave deficit psichico ed irrequietezza psicomotoria”, costringendo il paziente a “trascorrere la sua vita in stato vegetativo”.
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