Kim cambia le carte in tavola e annuncia lo stop ai test nucleari
Trump esulta per la decisione del leader nordcoreano, che però mantiene l'arsenale atomico e missilistico già disponibile. Gli analisti divisi sulle ragioni della virata verso una linea morbida

Il sito atomico di Punggye-ri "ha compiuto la sua missione": da oggi la Corea del Nord sospende tutti i test nucleari e missilistici. Lo ha annunciato il dittatore di Pyongyang, Kim Jong-un, al comitato centrale del Partito del lavoro di Corea (Wpk) e la notizia, tramite l'agenzia stampa del regime Kcna, ha fatto il giro del mondo. "Non abbiamo più bisogno di condurre altri test nucleari, test a medio o lungo raggio o test con Icbm (missili balistici intercontinentali). Ci uniremo agli sforzi internazionali per fermare insieme i test atomici", ha dichiarato Kim facendo esultate il presidente americano Donald Trump.
A message from Kim Jong Un: “North Korea will stop nuclear tests and launches of intercontinental ballistic missiles.”
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 21 aprile 2018
Also will “Shut down a nuclear test site in the country’s Northern Side to prove the vow to suspend nuclear tests.” Progress being made for all!
"Questa è una notizia molto buona per la Corea del Nord e per il mondo", ha twittato il miliardario dal suo resort della Florida, definendosi "ansioso" di incontrare Kim in occasione dello storico bilaterale in programma entro l'inizio di giugno.
Dimostrare la vera volontà di trattare, dopo le tante promesse infrante dalla sua dinastia, è proprio quello che la comunità internazionale ora chiede a Kim, scrive Repubblica. Sia il presidente del Sud Moon Jae-in, che lo incontrerà venerdì prossimo nella zona demilitarizzata al confine tra le due Coree, sia soprattutto Donald Trump, che ha sempre detto di aspettare passi concreti prima di immaginare qualsiasi tipo di accordo (o un alleggerimento delle sanzioni).

Nonostante l’entusiasmo di Trump, alcuni esperti invitano alla cautela perché la mossa di Kim potrebbe essere tattica, cioè a dire volta a mettere sotto pressione l’amministrazione Usa affinché accetti i termini di un’intesa prima che la Corea del Nord rinunci concretamente al suo programma nucleare, sottolinea La Stampa.
Secondo il New York Times, gli analisti della regione sono profondamente divisi sulle motivazioni di Kim. Alcuni sostengono che il voglia solo usare i negoziati per guadagnare tempo e alleviare le sanzioni internazionali, senza mai rinunciare alle sue armi nucleari. Ma altri dicono che potrebbe essere pronto a rinunciare all'arsenale nucleare già disponibile se gli venissero forniti i giusti incentivi, come garanzie di sicurezza, un trattato di pace e legami normalizzati con Washington, oltre all'aiuto economico di cui ha bisogno per ricostruire l'economia nordcoreana.
Anche Catherine Dill, ricercatrice associata presso il Middlebury Institute of International Studies di Monterey citata dal Guardian, ha sottolineato che la promessa di porre fine ai test missilistici e nucleari "non equivale allo smantellamento dei programmi nucleare e missilistico". "Forse indica che la Corea del Nord è abbastanza fiduciosa nei suoi programmi nucleari e missilistici per fermare i test mentre concede la prospettiva di uno smantellamento verificabile, un processo è che però è complesso e richiede molta più negoziazione e molta più fiducia di quanto non sia in questo momento. A questo punto, anche se sono ottimista, dobbiamo ricordare che la Corea del Nord può facilmente invertire la rotta"
Sul fronte cinese, il governo ha affidato a una nota la propria "soddisfazione" per la decisione di Kim.
#China welcomed the decision made by #DPRK to suspend nuclear tests and inter-continental ballistic missile (ICBM) tests. Foreign Ministry spokesperson Lu Kang made the remarks on Saturday in a statement. pic.twitter.com/BFGbVC68iN
— People's Daily,China (@PDChina) 21 aprile 2018
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