L'Italia è il Paese Ocse che fa più 'cassa' con la tasse. E' quanto emerge dal rapporto dell'Ocse per il 2017, secondo il quale in Italia la percentuale di entrate fiscali sul totale delle entrate del Governo nel 2015 si attesta al 91,4%, contro una media Ocse dell'82%. In percentuale è il livello piu' alto tra i 35 Paesi dell'organizzazione di Parigi, seguita dal 90,5% della Nuova Zelanda e dall'87,3% della Spagna. Complessivamente sono 23 i Paesi dell'Ocse che si attestano tra l'80% e il 90%, mentre quello con la percentuale più bassa è il Messico con il 68,6%. Nel 2000 la media dei Paesi Ocse era all'83,8% e l'Italia al 91,6%, sempre nettamente prima.
La pressione fiscale in Italia è scesa leggermente ma restiamo comunque in sesta posizione, tra i Paesi che pagano più tasse al mondo: la tassazione complessiva dell'Italia nel 2016 è stata del 42,9% rispetto al Pil dal 43,3% del 2015, dietro a quella della Danimarca (45,9%), della Francia (45,3%), del Belgio (44,1%) e della Svezia (42,9%) e davanti all'Austria (39,4%) e all'Ungheria (38,8%). I 35 Paesi Ocse registrano una tassazione media in rialzo del 34,3%, contro il 34% del 2015, non lontana dal 33,9% del 2000. L'Italia resta tra i sette Paesi Ocse con una pressione fiscale sopra il 40%, ma registra una flessione rispetto al 2015 e scende anche sotto la media del 2000, che era del 44,1%. Il livello di tassazione piu' basso il nostro Paese lo ha raggiunto nel 2005, con una pressione fiscale del 39,1%. I Paesi con la tassazione complessiva piu' bassa sono il Messico (1,2%), il Cile (20m,4%), l'Irlanda (23%), la Turchia (25,5%) e gli Stati Uniti (26%).