Israele ha colpito con un attacco missilistico alcune basi militari e un deposito di armi siriane alle porte di Damasco. Sale così la tensione tra forze iraniane in Iran e Israele, all'indomani dello strappo di Donald Trump sull'accordo nucleare con Teheran.
Nella notte si sono udite esplosioni alla periferia sud di Damasco mentre alcuni caccia sorvolavano la zona dopo il lancio di 20 razzi contro le postazioni militari israeliane sul Golan attribuito a miliziani iraniani Quds, reparto d'èlite dei Guardiani della Rivoluzione.
L'attacco dei miliziani iraniani
L'attacco delle forze iraniane è stato lanciato poco dopo la mezzanotte ora locale e "ha preso di mira diverse basi militari", ha riferito il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus, che lo ha definito "grave".
E' la prima volta che Israele accusa direttamente gli iraniani per un attacco dalla Siria. Tuttavia il portavoce ha precisato che "non ci sono state vittime e i danni sono limitati", anche grazie al fatto diversi razzi sono stati intercettati dallo scudo anti-missile Iron Dome. Non sono stati colpiti gli insediamenti civili sul Golan.
Il precedente di metà aprile
Non è chiaro se l'attacco sia una rappresaglia per il bombardamento della base aerea T4 in Siria di metà aprile in cui morirono sette iraniani e di cui Damasco e Teheran hanno accusato Israele. In precedenza, però, l'artiglieria israeliana aveva preso di mira postazioni del regime siriano alla periferia di Quneitra, sul Golan, e l'esercito aveva comunicato che sarebbero stati colpiti obiettivi iraniani.
Del resto l'intelligence di Israele aveva avvertito di un rischio escalation nell'area dopo il ritiro di Trump dall'accordo sul nucleare, anche se questo non dovrebbe portare a un vero conflitto con Teheran.