Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, non si è sbilanciato sulla possibilità di guidare un governo di larghe intese dopo le elezioni. "Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda credo che sarebbe usata contro di me...", ha risposto nel corso della conferenza stampa di fine anno nell'Aula dei gruppi della Camera dei deputati. Negli ultimi mesi di governo "non tireremo i remi in barca", ha promesso Gentiloni, "questo governo governerà fino all'ultimo". Il premier ha assicurato che farà campagna elettorale con il Pd: "Non voglio fare nessuna polemica contro questo o quel partito. Penso che sia interesse generale avere una campagna che limiti per quanto possibile la diffusione di paure, la promozione di illusioni, il dilettantismo. Sono rischi che abbiamo di fronte. Più avremo una campagna elettorale lontana da paure, illusioni e dilettanti allo sbaraglio e meglio sarà per il Paese".
Il Pd "ha subito una scissione e mi auguro che le conseguenze non siano rilevanti", ha aggiunto il premier osservando a proposito della nascita di Liberi e Uniti che "non sempre le divisioni portano successo". "Penso", ha aggiunto, "che il Pd in questo contesto abbia tutto l'interesse ad apparire quello che è: una forza tranquilla di governo". Sullo Ius Soli, Gentiloni ha osservato che "il modo migliore per archiviare lo Ius soli per molti anni sarebbe stato quello di farlo bocciare. Sono convintissimo dell'importanza di questa norma, ma non abbiamo avuto i numeri, non ci siamo riusciti. Vi assicuro che da parte del governo non ci sono mai state incertezze, purtroppo c'era la certezza sulla mancanza dei numeri". "Quello dei diritti è un capitolo incompiuto ma storico - ha aggiunto il premier - "l'anno scorso le unioni civili, quest'anno il reato di tortura, la legge sui minori non accompagnati, la legge sulla violenza nelle donne, il biotestamento". Gentiloni è anche intervenuto sulla crisi delle banche: "Il governo ha evitato le conseguenze di una crisi di sistema, altro che regalare soldi ai mariuoli".