Un verdetto "ingiusto, basato su prove strumentali a utilizzo politico". Questo il commento del ministero degli Esteri di Ankara alla condanna subita dal banchiere turco Hakan Atilla, riconosciuto colpevole da un tribunale di New York dell'accusa di aver aggirato le sanzioni all'Iran. Nella polemica è intervenuto anche il vicepremier, Bekir Bozdag, dichiarando che il verdetto "non viene riconosciuto dalla Turchia, che è uno Stato sovrano e non puo' essere giudicato da un altro Paese". Bozdag ha definito l'intero processo "un complotto", alla base del quale ci sono "motivazioni politiche". L'ex numero due della banca di stato turca Halkbank, da sempre vicino al presidente Recep Tayyip Erdogan, eèstato condannato per associazione a delinquere, per aver aggirato le sanzioni imposte agli Usa e frode bancaria e assolto solo dall'accusa di riciclaggio. L'entità della pena sarà resa nota il prossimo 11 aprile. La condanna è avvenuta nell'ambito del processo che riguarda il controverso uomo d'affari turco-iraniano Reza Zarrab, che, dopo essersi dichiarato colpevole di aver aggirato l'embargo imposto all'Iran, è passato dal banco degli imputati a quello dei testimoni.