L'offensiva turca contro i curdi fa salire la tensione anche con gli Usa
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L'offensiva turca contro i curdi fa salire la tensione anche con gli Usa
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La stessa franchezza ha siglato il colloquio di venerdi mattina con il ministro degli esteri Mevlüt Çavuş
 Rex Tillerson ed Erdogan
 Rex Tillerson ed Erdogan
oğlu, sebbene non ci siano indicazioni precise per un accordo. ‘Siamo giunti a patti per normalizzare i nostri rapporti ", ha detto Çavuşoğlu durante la conferenza stampa congiunta del 16 febbraio precisando che ‘insieme si è deciso di istituire meccanismi per affrontare le questioni tra i due paesi’ e che ‘le prime attività finalizzate ad avere risultati concreti inizieranno entro la fine di marzo’. Le richieste della Turchia agli Stati Uniti sono chiare: in primo luogo, il ritiro immediato dei militanti PYD da Manbij ad est dell'Eufrate. ‘Ci sono promesse che sono state date anche dalle amministrazioni precedenti e che ancora non sono state mantenute’ ha esplicitato Çavuşoğlu aggiungendo che questa é una condizione imprescindibile affinché ‘la Turchia intraprenda passi concreti con gli Stati Uniti basandosi sulla fiducia’. Inoltre, Ankara esige che gli Stati Uniti cessino la loro cooperazione militare e politica con il PYD, considerata un'organizzazione terroristica affiliata al Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), invitando Washington a ritirare le armi già consegnate alle milizie curde.
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