L'amore per la vita e il dolore. Cosa ci dice la firma di Lory Del Santo

Un'analisi calligrafica dell'attrice che ha da poco compiuto 60 anni

L'amore per la vita e il dolore. Cosa ci dice la firma di Lory Del Santo
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 Lory Del Santo

C’è chi accarezza il proprio dolore, pensando che possa beneficiare di particolari sconti, chi, invece, scappa, credendo di non poter essere più ritrovato, e chi si siede su una vecchia poltrona consunta, guardandolo dritto negli occhi. Il DNA del dolore possiede milioni di sfaccettature, spesso incomprensibile a molti.

Lo spazio grafico che Lory del Santo si concede e concede, è ampio e per nulla asfittico. Il filo grafico risulta mediamente corposo, energico ed elastico, si snoda senza intralcio o inceppature di sorta. Il chiaroscurato che si riesce ad evincere nella sua scrittura, rivela una notevole forza psichica e un sesto senso che crea varchi. Procede, avanza senza fretta e, con la coda dell’occhio, scansa l’ostacolo. Guarda il domani forte e carico di bellezza, percependolo nell’oggi, irrorando così quel presente tinto di lutto.

La grandezza letterale si esprime in modo ampio, di chi ha bisogno di conoscere il mondo guardandolo da una prospettiva panoramica, ascoltando il proprio respiro e facendosi guidare fuori da tutto. In quelle preziose rotondità scritturali, ha parlato a sé stessa, conducendosi oltre quelle ombre, che da quel remoto passato si sono nuovamente affacciate, inclementi, nel suo rigenerato presente, vestendolo di un'altra dolorosa assenza. Molla gli ormeggi verso nuove sfide e “Il Grande Fratello” diventa un modo per uscire, entrando in quella casa popolata da numerosi inquilini in attesa.

Affronta la vita con il suo fare un po’ trasognante, ma sempre vera e mai artefatta e costruita. Ama vivere la propria libertà del cuore e dell’anima senza sentire il bisogno di nascondersi, o di recitare una parte gradita agli altri, come si desume dalla grandezza, larghezza e chiarezza letterale. La rotondità delle forme anellate della sua scrittura, con leggere angolazioni sia basali che apicali, ci fanno capire che dentro di sé non alberga il buio, cerca la luce per poterla seguire per alimentarsi e poter ancora alimentare.

La scrittura si esprime in maniera prevalentemente legata, di chi cura e segue i propri progetti dandogli un traguardo. Non ama legare nessuno a sé con imposizioni o regole ferree, lascia fluire l’esistenza dei suoi abitanti senza intralciare il loro passo, legandosi alla bella e misteriosa Lory in modo indissolubile. L’aggressività non le appartiene; la sua espressione grafica non la rivela.

Non sono presenti tratti acuminati e spadiformi, angoli acuti di alto grado o movimenti di grande forza ed effetto. La vitalità non la vive in maniera combattiva e distruttiva, agisce, avanza e procede realizzando i propri obiettivi con il dialogo e la capacità persuasiva che le appartengono. Lory del Santo ha ben compreso che il buio si combatte a colpi di luce, con la consapevolezza che bisogna aver paura della stessa paura, che attanaglia e mai libera.



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