Perché la Cina ha deciso di esplorare il lato oscuro della Luna

Non è nuova ad imprese lunari, ma si tratta di una missione molto complicata e rischiosa. Nessuno è mai atterrato prima da quella parte, che potrà rilevare aspetti importanti sulla radio-astronomia

Perché la Cina ha deciso di esplorare il lato oscuro della Luna 
 (Afp)
 La Terra vista dalla Luna

La Luna sembra tornare di moda. Dopo mezzo secolo di quasi oblio, ecco che il satellite della Terra è improvvisamente diventato una delle priorità principali di diverse agenzie spaziali e di qualche privato.

Prima lo scoop di Elon Musk, che ha annunciato il nome del facoltoso turista che dovrebbe viaggiare in orbita intorno alla Luna, poi le dichiarazioni dell’Amministratore della NASA circa la volontà dell’agenzia americana di creare un “mercato lunare” per le imprese statunitensi.

La notizia di oggi è che sulla Luna stanno per arrivare anche i cinesi. Il 7 dicembre, intorno alle 19:30 (ora italiana), dovrebbe avvenire il lancio della missione Chang’e 4, la quarta di una serie di sonde che hanno preso il nome dalla dea cinese della Luna.

Il terzo Paese ad aver compiuto un allunaggio

La Cina non è infatti nuova a imprese lunari. Nel 2013 è diventato il terzo paese, dopo Russia e Stati Uniti, a far “allunare” un veicolo automatico sul nostro satellite. La sonda Chang’e 3 trasportava il robottino mobile YuTu (dal nome del coniglio prediletto dalla dea) che ha esplorato il suolo del nostro satellite inviando foto e immagini video e analizzando la “regolite” lunare con uno speciale radar.

Ma il terzo posto, evidentemente non è abbastanza e la Cina vuole essere il primo paese a tentare un’impresa ben più difficile e rischiosa. Chang’e 4, infatti, seguirà la strada della sonda gemella che l’ha preceduta sulla superficie lunare, ma con un’importante novità.

Una novità di livello mondiale, visto che tenterà di allunare sulla faccia nascosta della Luna, dove nessuno è mai atterrato prima. Una manovra complessa proprio perché, come è chiaro dal nome, sul lato nascosto del nostro satellite non c’è possibilità di contatto visivo e nemmeno via radio.

Come pensa la Cina di arrivare sulla faccia oscura della Luna

Ma i cinesi hanno aggirato l’ostacolo e hanno pianificato una missione in due fasi. La prima fase è già avvenuta con successo nel maggio scorso, quando il satellite Queqiao (letteralmente “ponte delle gazze”, un altro riferimento alla mitologia cinese) è stato collocato in un particolare punto oltre l’orbita della Luna. Si tratta di una posizione particolarmente stabile, grazie all’effetto combinato della gravità lunare e di quella terrestre, dove sarà possibile mantenere il contatto radio sia con la parte nascosta che con la Terra.

Queqiao farà da “ponte radio”, rimbalzando verso la Terra i segnali provenienti dalla sonda e permettendo al centro di controllo di mantenersi in contatto con Chang’4 anche quando questa sarà “allunata” sulla superficie nascosta della Luna.

A cosa potrà servire questa missione

Diversi sono gli obiettivi della missione e alcuni davvero importanti sia dal punto di vista tecnologico che scientifico. L’aspetto legato alla radio-astronomia è particolarmente affascinante. Come sappiamo, il lato nascosto è sempre rivolto verso lo spazio profondo, dalla parte opposta alla Terra, ed è libero da interferenze radio, sia naturali che artificiali, provenienti dal nostro pianeta.  Insomma, quello che è un problema per operare la sonda, può diventare un’opportunità unica per l'osservazione del nostro universo nella banda radio.

Per una curiosa coincidenza, la nuova missione spaziale cinese avviene proprio mentre è in atto un “braccio di ferro” tra Stati Uniti e Cina nei settori delle telecomunicazioni e delle tecnologie digitali.

Cinquant’anni dopo la corsa alla Luna tra russi e americani potremmo assistere a una nuova gara che vedrà protagonisti americani e cinesi. Stavolta, la posta in gioco sembra essere soprattutto commerciale, per garantirsi il controllo delle tecnologie più promettenti dei prossimi decenni.



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