Molti si stanno chiedendo cosa succederà dopo il coronavirus alla nostra socialità, le ricerche su situazioni di quarantene precedenti (SARS, Ebola) ci dicono che il ritorno alla normalità è molto lento, rimane per diverso tempo la sensazione di diffidenza nei confronti dell’altro e quindi la distanza non sarà solo quella di un metro ma probabilmente coinvolgerà in modo più massivo le attività sociali.
Le preoccupazioni economiche nonché le eventuali conseguenze del virus come i lutti di familiari e /o di amici graveranno sulla ripresa di una “vita normale”. E le coppie? Cosa ci si aspetta da questo periodo di isolamento forzato?
Alcuni dati che arrivano dalla Cina ci raccontano che le separazioni sono aumentate dopo l’emergenza coronavirus non tenendo conto che gli uffici sono rimasti chiusi per diverso tempo e che magari l’aumento non è dovuto al coronavirus ma ad una decisione già presa in precedenza e realizzata dopo per ovvi motivi.
Su questa situazione possiamo quindi speculare in mancanza di dati certi. Ovviamente la convivenza forzata può portare una serie di conseguenze negative sulla coppia ma quelle che risentiranno maggiormente saranno quelle che avevano già dei problemi, di comunicazione, di condivisione, di rispetto degli spazi personali, mentre le altre potranno trovare in questa situazione un motivo per rinsaldare il legame scoprendo un tempo spesso limitato.
È importante quindi condividere ma anche lasciarsi dei momenti in solitario, dove ci si impegna in attività individuali, per poi rincontrarsi e condividere di nuovo. La programmazione di progetti futuri può essere un modo per ingannare il lungo tempo a disposizione e tra questi la questione figli potrebbe prendere spazio sia per chi già li ha sia per chi decide di averli.
Pensare ad avere un figlio può aiutare a vincere l’angoscia di questi tempi, a proiettarsi verso un futuro si spera più sereno, con un progetto importante da mettere in cantiere ma, c’è il risvolto della medaglia. In periodi come questi si riflette sul mondo, su quale direzione stiamo prendendo, sulla fragilità che mostriamo in situazioni come queste; ci dicono che faremo fronte al virus perché noi siamo esseri intelligenti, e questo di certo è vero, ma per ora siamo sprovvisti di qualsiasi protezione e il virus, per quanto stupido possa essere, sta avendo la meglio.
Quindi l’aspetto esistenziale sta prendendo il posto di quello progettuale, la libido di molte persone si sta spegnendo, la lotta tra eros e thanatos vede per ora una supremazia di thanatos e quando thanatos impera c’è poco spazio per i progetti di vita. Ci dibattiamo probabilmente tra questi due estremi, la voglia di dimostrare di essere superiori e la paura dei nostri limiti. Come andrà a finire lo vedremo tra qualche mese.