Oggi prendete nove minuti solo per voi e andate su YouTube e guardate il discorso che questa notte Oprah Winfrey ha fatto a Los Angeles accettando un premio alla cerimonia dei Golden Globe.
Fatelo per la vostra compagna, per vostra madre, per vostra figlia se siete uomini. Fatelo se siete donne. Fatelo e basta. Fatelo come migliaia di persone in tutto il mondo lo stanno facendo in questo momento, condividendo quel video su Twitter e Facebook, su Instagram e Snapchat, con messaggi emozionati, trepidanti, pieni di speranza.
E non importa se non sapete chi è Oprah Winfrey, se non conoscete questa donna formidabile che è riduttivo considerare una conduttrice televisiva anche se è conducendo per 25 anni uno show tv che porta il suo nome che ha costruito una fama, un potere e anche un patrimonio ineguagliabili nel suo campo (tre miliardi di dollari, per restare al patrimonio, le altre variabili non sono misurabili).
Fatelo per scoprire finalmente la storia di Recy Taylor che è morta dieci giorni fa a 98 anni, e che nel 1944 quando era una giovane moglie e madre, nell’Alabama, venne violentata da sei uomini che minacciarono di ucciderla se avesse parlato. Ma lei lo fece, anche se in quell’epoca le donne non venivano credute.
E lei non venne creduta. Ma lo fece come le donne che hanno dato vita al movimento globale “me too”, anche io, per denunciare violenze, soprusi e abusi. Guardate quel video fino alla fine quando Oprah Winfrey dice che quell’era finalmente è finita e che all’orizzonte si vede l’alba di un nuovo giorno.
E in quel preciso momento nella sala del Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills tutti scattano in piedi, molti piangono emozionati, anche gli uomini. Tutti. Guardate quel video perché leggendo i commenti sui social per molti quel discorso è stato l’inizio della corsa di Oprah Winfrey per strappare la Casa Bianca a Donald Trump nel 2020.