Perché uno chef italiano è fra i 100 personaggi più influenti del mondo

Si chiama Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana a Modena, è in cima a tutte le classifiche. Ma per la rivista Time è un "pioniere" per aver lanciato, nel 2015, il progetto dei Refettori: spazi in disuso trasformati in mense sociali dove chi è in difficoltà può fare un pasto, cucinato bene, di tre portate con il cibo che mercati e supermercati avrebbero buttato. Dopo Milano, ha aperto a Parigi, Londra e Rio. E' un modello di innovazione reale

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Tra le cento persone (qui la lista completa) più influenti del pianeta, tra Trump e Zuckerberg, tra il Papa e Salvini, Taylor Swift e Ninja, Salah e Greta Thunberg c’è anche uno chef italiano: Massimo Bottura (qui lo racconta l’artista e amico JR). Può sembrare ovvio, la cucina italiana è apprezzata in tutto il mondo e il suo ristorante, l’Osteria Francescana di Modena, è da sempre in cima alle classifiche. Eppure se la rivista Time lo ha scelto per questo elenco così prestigioso, non è solo per come cucina. Lo ha inserito nella categoria “pionieri”, di coloro che si stanno avventurando per primi in territori inesplorati. Quello di Bottura non è il menu, ma è il tentativo di restituire dignità alla povertà.
Nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano, che come ricorderete era dedicato al cibo, assieme alla Caritas ha aperto il primo Refettorio, recuperando un teatro abbandonato alla periferia di Milano e trasformandolo in una mensa sociale dove offrire, dal lunedì al venerdì, “a persone in situazioni di vulnerabilità sociale”, un pasto da chef di tre portate preparato a partire dalle eccedenze alimentari raccolte nei mercati e nei supermercati ogni giorno. Pensateci: con amore e con mestiere, trasformano quello che per la nostra miopia è destinato alla spazzatura, in un pasto caldo e buono da condividere con gli altri. C’è qualcosa di più potente per far sentire meglio chi è disperato? Nel 2016 ha fondato con la moglie, Lara Gilmore, l’associazione Food for Soul, cibo per la mente, “per combattere lo spreco alimentare nell’interesse dell’inclusione sociale”. E così dopo il Refettorio Ambrosiano anche a Londra, Parigi e Rio De Janeiro sono stati recuperati spazi abbandonati per trasformarli in luoghi dove le persone non ricevono solo un pasto, ma ritrovano briciole di dignità; e sono in arrivo Refettori a Firenze, Torino e Napoli.
Bottura è un autentico innovatore sociale, uno di quelli che ogni giorno prova a cambiare il mondo per renderlo migliore senza alibi, a partire da quello che ha. Una volta per spiegare come fosse nata la ricetta del suo famoso pesto con prezzemolo e mollica di pane, rispose: “Avevo finito basilico e pinoli e mi sono detto che ci doveva essere un altro modo per farlo”.
C’è sempre un altro modo per fare le cose, trovarlo dipende da noi.

 


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