Gwyneth Paltrow e lo sharenting che è in tutti noi

“Mamma ne avevamo già parlato, non puoi pubblicare mie foto senza il mio consenso”, ha scritto la figlia dell'attrice, Apple, dopo un post su Instagram (150 mila like) con un selfie di loro due su una seggiovia. Un caso emblematico, quanto forse già comune a tanti, di un fenomeno nuovo, sul quale vale la pena riflettere, prima di cliccare la prossima volta su 'pubblica'

Gwyneth Paltrow​ ​sharenting
Afp
Gwyneth Paltrow

E quindi anche Gwyneth Paltrow è inciampata nella trappola dello sharenting, una nuova parola che viene dalla unione di share, condividere, in questo caso una foto della figlia, e parenting, l’essere genitore. È accaduto lunedì scorso, naturalmente su Instagram, naturalmente sul profilo da oltre cinque milioni di follower della bellissima attrice. Per un post senza parole, solo emoticon: una mela, una persona che scia e un cuore.

La mela indica il nome di sua figlia, Apple Martin, avuta con il frontman dei Coldplay Chris Martin. Nella foto madre e figlia sono assieme, probabilmente su una seggiovia, dietro si vedono le montagne innevate, la mamma sorride con il tipico sorriso di plastica di certi selfie, la figlia no, non sorride, è evidente perché di lei si vede solo la bocca, visto che ha il casco e gli occhialoni da sci. La foto è un trionfo: 150 mila like, che su Instagram sono cuoricini, oltre 700 commenti giubilanti.

Ma uno è al vetriolo, quello di Apple, che scrive: “Mamma ne avevamo già parlato, non puoi pubblicare mie foto senza il mio consenso”. Vi giungono nuove queste parole? A me no. Mia figlia me le ha scandite forte e chiaro almeno un paio di volte. Eppure io non faccio parte della schiera di genitori che postano ogni respiro dei figli, dal primo vagito alla prima comunione (secondo alcune statistiche entro il quinto anno di vita certi bambini hanno già mille foto sui social, un record che il figlio di Fedez e Chiara Ferragni, il piccolo Leone, si accinge a sbriciolare se qualcuno non ferma lo sharenting dei genitori).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

⛷❤️

Un post condiviso da Gwyneth Paltrow (@gwynethpaltrow) in data:

 

Può sembrare una esagerazione questa storia visto che i nostri figli vivono di selfie. Ma non lo è, per varie ragioni. La prima è che far circolare foto private dei propri figli piccoli nel mare aperto del web non è sicuro con tutti i brutti ceffi che ci navigano. La seconda è una questione di rispetto. I figli saranno pure nostri, come diciamo, ma l’immagine con cui crescono dall’adolescenza in poi dipende in gran parte da loro. E farsi vedere o non vedere in certi situazioni deve restare anche una loro scelta.

Se proprio volete farvi belli dei vostri figli in rete, fate uno sforzo: scrivete, descriveteli, raccontateli. Le parole a volte riescono a fare foto migliori di una foto stessa (ma anche in questo caso, non esagerate con i dettagli: lo volete capire o no che il web non è uno spazio privato ma una piazza pubblica?).



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