Io non credo che Steve Jobs avrebbe mai lanciato una carta di credito. Pensateci un istante: cosa c’è di meno innovativo, oggi, di una carta di credito? Puoi pagare con il telefonino, con una app, in qualche parte del mondo anche con il riconoscimento facciale: e l’azienda che per tutti è diventata l’icona stessa dell’innovazione, presenta una carta di credito con la stessa enfasi con cui si manda una sonda su Marte?
Intendiamoci, la Apple Card è bellissima: un oggetto in titanio scintillante che fa piacere anche solo al tatto, come capita con tutti i prodotti Apple del resto; impresso c’è solo il tuo nome e, più lieve, in alto a sinistra, il logo della azienda di Cupertino; nessun numero sopra, nessuna scadenza, nessun codice di sicurezza.
Nessun riferimento nemmeno ai prestigiosi ma vetusti partner che faranno funzionare la carta di credito: Goldman Sachs e Mastercard. Zero. Solo il tuo nome e il logo della Apple. Più che una carta di credito sembra la tessera di socio del club più esclusivo del pianeta.
E forse questo è davvero il messaggio subliminale del grande evento andato in scena qualche giorno fa a Cupertino con tanto di discorsi e foto storiche. Anche qui, non si può non notare che una volta, fino all’anno scorso, le foto che ricordavano gli eventi di Apple erano i prodotti, sempre bellissimi, con un design da perdere la testa, gli iPhone e gli iPad, gli IMac e gli AirPods; stavolta i protagonisti sono stati Oprah Winfrey e Steven Spielberg, cioé due star di Hollywood che impersonificano la nuova strada che l'amministratore delegato Tim Cook sta provando a imboccare.
Dai prodotti, che tirano sempre meno ma sono pur sempre leader di mercato, ai servizi. I film, le serie tv, i videogiochi e i giornali. Praticamente quello che la Apple sta facendo è analogo a quello che provano a fare tutti i colossi della Silicon Valley, penso a Facebook, Google e Amazon.
Partiti con un servizio o un prodotto di grande successo, provano ogni giorno ad allargarsi per diventare l’unica azienda con cui avere a che fare. L’azienda-tutto. L’unica con cui avere a che fare per ogni esigenza. Apple punta a diventare un club molto esclusivo e che rispetto alla concorrenza promette di avere un rispetto assoluto della nostra privacy.
Per esempio, la Apple Card non trasferirà i dati dei nostri acquisti a nessuno. Non è poco, ma insisto, Steve Jobs una carta di credito non l’avrebbe mai lanciata. Questa del resto non è la prima della storia della Apple: ce ne fu una nel 1986 (qui la storia completa e la foto) quando il logo era ancora arcobaleno, e nei negozi potevi comprare lo sfortunato Apple Lisa e il glorioso MacIntosh XL. Ma, appunto, erano gli anni in cui alla Apple mica c’era Steve Jobs.